Sentimenti In Salotto : LO SCONFORTO – lunedì 11 NOVEMBRE – ore 21

 

Da un punto di vista generale, come “pensiero di fondo”, la prima cosa che viene da riflettere è : … che è sconfortante questo stato di guerra (… ieri in Ucraina, oggi nelle guerre a Gaza, e ancora … andata e ritorno in Libano, in Iran ) tutto l’insieme di queste esperienze deficitarie  di umanità, di sistema di cose che sembrano ispirate e guidate dal Male.

E allora Sconforto è guardarsi attorno e scoprire che c’è poco da essere ottimisti: c’è un mondo che è Civiltà in Decadenza, che è un Principio del Male in mano a Pochi che stanno condannando il Bene di Tanti … e tutto questo non è confortante … sa appunto di SCONFORTO.

E così pure nel proprio piccolo … è sempre Sconforto quando ti accorgi che, ancora una volta, non ti tornano i conti … le tue aspettative, all’improvviso, verifichi  sono frustrate … le tue attese non sono soddisfatte.

Ed allora è il momento in cui la tua mente riflette sul disagio di quel sentire e tu ti ritrovi all’improvviso con la sensazione che la fortuna ti abbia abbandonato, ti ritrovi  “sconfortato” … vive in te un caotico insieme di emozioni e sentimenti che trovano facile sintesi in una parola: è  il momento del Sentimento dello SCONFORTO.

Tu che esclami: Oh No … ! … noooo (con molte “o” ) … ! !

ma allora, ancora una volta, qualcuno ce l’ha con me !

Ma perché tutte a me !

cosa ho fatto di male … ? ! 

… e ci ritroviamo ad interrogarci: PERCHE’ ?

Quasi lavoriamo alla ricerca di un qualcosa che ci faccia intendere se Un Destino, una forza superiore, una trama misteriosa ed incontrollabile posta a livello di Reami superiori, trascendenti l’ umano, venga ( per imperscrutabili disposizioni ) “decisa” e, da lì, in qualche modo quindi “subìta”…:  pagata il prezzo, destabilizzata la persona, “incerto” il futuro … stante il disturbato e disagiato presente … ( per non parlare di fantasmi inconsci che certamente in ogni vicenda hanno concreta causa contribuente e riconosciuta ! )

E può essere quando scopri che hai perso un treno e l’alternativa non è certamente delle più comode ( quando c’è ) o comunque non è quella prevista … o ti accorgi che hai dimenticato la patente a casa ( e peggio ancora se con la patente, nella custodia della patente tenevi anche i soldi, lì dentro … ) … peggio ancora e “sempre” quando un qualcosa di assolutamente inatteso ti si palesa davanti e tu ti ritrovi disgraziatamente impreparato.

Può essere una pioggia a tradimento che tu non hai messo in conto e certamente non hai allora l’ombrello con te e le cose sono ad un bivio: o rinunci o ti bagni … per esempio.

Nel caso della patente citata, poi, siamo sempre nella “migliore” delle ipotesi quando ti accorgi che non ce l’hai e, poco male, non è ancora successo niente. Il “peggio” è quando te ne accorgi perché ti viene richiesta ad un “controllo di Forze dell’Ordine” e tu devi recitare la parte di chi è costretto ad affidarsi alla speranza di incontrare la comprensione del controllore di turno …

Certo lo sconforto è un’esperienza sentimentale in qualche modo controllabile: il disagio del momento che ti sorprende – in ragione di un fatto non messo in conto – e con cui devi fare i conti come problema da risolvere … certamente non è la disgrazia di chi si ritrova in anticamera di disperazione per fatti molto più importanti ad esempio che possano vederci esposti a problemi più seri e di natura ansiogena. Penso agli esiti di una visita medica, ai risultati di una biopsia … di diversa natura vitale o esiziale. 

Certamente lo Sconforto, reiterato, può anche indirizzarsi verso crisi depressive  aprendo a momenti di sfiducia e pessimismo  circa la propria esistenza ed il valore da dare alla vita.

La cronaca dei Media poi si avvicenda di “note” … : “sembra vivesse da solo, senza aiuti, rifuggisse contatti, sicuramente preso dallo sconforto … ( ha ucciso, si è ucciso … )

Tuttavia verosimilmente lo Sconforto qualifica uno stato sentimentale in generale non così pesante, a mio avviso, come può esserlo una crisi d’ansia che manda in confusione l’intera funzione mentale, a farne, oltre che disagio, un problema in più … una incidenza in più per i riflessi che in via ordinaria attentano l’equilibrio necessario nel dovere e  piacere di fare le cose, nella ordinaria quotidianità.

Nel caso dello Sconforto di cui trattiamo c’è tutta l’insoddisfazione per quello che riguarda l’esperienza del presente, tutto il peso di un contrattempo che, appunto come scrivevo sopra, non essendo messo in conto, ti costringe a “rifare i conti”, a rivalutare le cose da fare, i modi di vedere, le decisioni da prendere. E’  un qualcosa che appunto, a tradimento, ti incombe all’improvviso e ti chiede di svolgere un lavoro in più, di pagare un prezzo – in termini di disagio – in più … E ti richiede una diversa modalità di organizzarti il presente in ragione di contrattempi non desiderabili.

Ma sconforto è anche quando ti rendi conto che per gli obiettivi che ti sei proposto ( del giorno, di periodo, o “di fondo” per la vita ) le risorse a disposizione ti si palesano, alla consapevolezza, non in proporzione a quelle  necessarie, di cui avevi calcolato male il bisogno, ed allora … : ecco l’esperienza dello Sconforto !

Sconforto che può aprire all’esperienza di dover fare ricorso –  preso atto dello statu quo – a tutte le risorse attingibili dalle sfere dei Reami dello Spirito per realizzare trasformazione, per motivare rinnovo di propositi, per farsene vittoria.

A volte anche il semplice atto di renderti conto, di “prendere atto” ed accettare che non hai le forze per poterti agire, fisicamente, come richiesto, nei movimenti ( mali di schiena ) nelle azioni ( sciacquare padelle e piatti) ) nella produzione del compito intellettuale (mali di testa, occhi pesanti ) eccetera …ti accorgi che attenta alla tua motivazione e ti  SCONFORTA  ! … costretto, di conseguenza, a ridisegnare  l’insieme delle compatibilità che rendono i tuoi obiettivi possibili, nel rispetto di coerenza, etica, determinazione e  volontà di azione.

E che dire dello Sconforto di chi ha perso un affetto caro, un figlio per un incidente, un qualunque familiare o persona amica causa terremoto, malattia, guerra.

Se debbo pensare al compito della serata che ci aspetta – quello di andare a vedere dove abbiamo sperimentato questo stato sentimentale – la mente va subito ad un’esperienza recente: la memoria Recupera subito dagli archivi un fatto molto particolare e molto forte.

Mi ritrovo al casello di Modena, in uscita: vado a prendere nella tasca della giacca il solito porta documenti ( tra i quali, oltre la patente, ho con me le carte di credito ) e m’accorgo di non averlo. Lo cerco tastandomi tutto …NON c’è ! 

E allora all’improvviso uno ( cioè io ) entra in uno stato di allarme: perché “per forza” lì doveva stare. È quello il posto dove ripongo il portafoglio – chiamiamolo così – e non c’è !  … e quindi dove l’ho lasciato ! …

… e la mente va subito a cercare di ripercorrere i posti dove posso averlo lasciato. Ed all’improvviso si fa strada un pensiero, una ipotesi che diventa certezza:  inequivocabilmente l’unico posto dove posso averlo lasciato e “perso” è nell’area di servizio  quando l’ho appoggiato sul tetto della macchina ( per “pagare”, cercando spiccioli nelle tasche ) a fine rifornimento … e da lì deve poi essere caduto. Ma è caduto ( deduco ) quando sono ripartito. E Certamente è caduto dopo qualche decina di metri appena la macchina ha ripreso velocità. Ecco l’insieme di pensieri che ricorrono mentre …  si valuta il “da farsi”.

Ma è un “da farsi” che già apre ad una certa sfiducia, ad uno sconforto totale, quasi disperazione, circa tutto il contenuto di quanto era lì custodito: insieme alla patente tutte le carte di debito, di credito ..et cetera et cetera … documenti (Carta Identità – Codice Fiscale) banconote.

Un bel momento di crisi: senza soldi nelle tasche, il pedaggio da pagare … tutto il grosso del problema da risolvere… 400 km da casa.

Ecco lì, ricordo, per un bel po’ di minuti lo Sconforto è stato totale.

Ma anche la frustrazione, la rabbia di doversi riconoscere una mancata attenzione “importantissima”… un qualcosa che non puoi perdonarti facilmente ! !

(… tutto un insieme di elaborazioni mentali – di natura persecutoria – che innestò un circolo vizioso di rabbia, di frustrazione, dispiacere ed … ovviamente di sconforto ! )

Certo diverso e personale è il modo con cui ciascuno, poi, affronta l’inevitabile problema da risolvere: che è ciò di cui tutti – come esperienza sulla propria pelle – faremmo volentieri a meno.

Ma questa è un’altra storia.

Resta il fatto che la vita ci mette alla prova e verosimilmente, se siamo qui a raccontarcela la vita,  semplicemente noi – che di questa vita siamo interpreti e persone attrici – abbiamo bisogno di crescerla attraverso ogni superamento di ostacoli ed ogni tipo di esperienza.
Ad ognuno la sua … !

Certamente almeno una volta nella vita a ciascuno di noi sarà toccato “scoprire” di non avere portato via le chiavi di casa e di essere rimasto chiuso fuori … o di avere dimenticato da qualche parte le chiavi della macchina ( che non “saltano fuori”) o di non ricordare dove diavolo ho dimenticato, o speso, o perso quei soldi che non mi fanno tornare i conti del portafoglio.

E  così via … dicendo.


In vita mia la più importante e forte esperienza personale che ricordo fu quando il Tribunale decise – con sentenza non ricordo quanto appellabile ( ma che certamente non appellai ) di svendere all’asta il casale di mia proprietà ad una cifra incredibile, che mi lasciava senza un soldo in tasca, laddove calcolo ed aspettative erano ben altre.

Beh lì si entra in situazioni esistenziali “pesanti”, Forti.  

Più che dello sconforto il sentimento poteva essere quello della Disperazione, o quello della Depressione totale …

Certo concorrono una serie di altre parole e sentimenti a fare da corollario all’aspetto depressivo: dall’aspetto impotenza all’aspetto rabbia, dall’aspetto frustrazione all’aspetto vendetta … in soldoni a tutto ciò che ciascuno, per identificazione, può valutare per sé.

Sconforto perché ti trovi di fronte all’inaspettato … e questo evento, di inaspettata situazione particolare, ti pone di fronte, da risolvere, un problema che tu non hai previsto e messo in conto, non sei preparato ad affrontare … e devi trovare dentro di te risorse nuove ( quasi da resilienza, parola che non mi è mai piaciuta ma che assume il suo significato precipuo qui – e forse il più consono -)…  attingere a tutto il bagaglio delle proprie capacità intelligenti  per “inventarsi un modo”, per continuare ad andare avanti nella vita, nella giornata, nel momento … avanti per superare il momento di difficoltà e di problema.

Certo qui giocano un ruolo importante ottimismo o pessimismo di fondo, fiducia o sfiducia in sé stessi e verso gli altri … e il discorso si fa filosofico esistenziale e ciascuno di noi veramente può, potrebbe, su questi contenuti, dedicarsi ad un dibattito sano ed utile, per arricchirsi di  capacità di speculazione al riguardo

Ma non siamo qui per questo.

Il compito da svolgere ora, qui, come ogni lunedì sera è quello di riportare uno o più esperienze – in libertà, da parte di ciascuno dei presenti – dove la “parola Sconforto” può essere richiamata a qualificare sentimentalmente, ad insindacabile giudizio del Soggetto, quelle personali esperienze. In quali episodi della propria vita, cioè, questo sentimento si è fatto esperienza viva e vissuta.

Tanti possono essere questi episodi: possono abbracciare interi periodi dell’infanzia o dell’adolescenza e così via (anche da “cresciuti”, più grandi e maturi …) e/o possono essere semplicemente “ricordi flash”… quasi contestualizzabili a livello fotografico.

Ai fini del Salotto – ove parliamo di Emozioni e Sentimenti – conta sostanzialmente raccogliere una somma di dati di conoscenza di questa “esperienza”, collegata alla parola che identifica il Sentimento in esame.

Questo lavoro struttura in ciascuno la conoscenza del mondo emozionale e sentimentale che si riassume nei nomi con cui riconosciamo ed esaminiamo gli stati emozionali. Questa  analisi del “nominare” ci consente di prendere confidenza con un “sapere”  “di cosa parliamo”, in modo diversamente “provveduto”: che è il primo presupposto per collegare il capire razionale con la comprensione del cuore. L’ambizione è quella ritrovarci “educati” a prevenire  incomprensioni e conflitti e trarre da questo migliori condizioni nella vita di relazione e nei rapporti umani. 

Poter dire: ne abbiamo parlato – così come ogni volta – … di una emozione, di un sentimento, ci realizza una   conoscenza  condivisa, non tanto per dibattito esterno e confronto,  quanto per raffronto interiore: a ricchezza di un insieme di spunti di riflessione che nel ricondurci ad un senso preciso della “parola”, attraverso le tante sfaccettature apprese, ci consente di uniformare uno stesso sentire, ovvero meglio uno stesso capire, a garanzia e conferma di ogni capacità di accoglienza e comprensione.

Il tutto in ragione di “cartine di tornasole”, di unità di misura e codici condivisi. Giacché ciascuno ovviamente in qualunque dialogo a confronto può sentirsi rassicurato soltanto quando: “la mia unità di misura corrisponde alla tua”.

Siamo qui essenzialmente soltanto per raccontare dove Tu hai vissuto il sentimento dello sconforto per quello che Tu intendi con la parola “Sconforto”.

Ovvero l’esperienza che associamo alla parola.

Questo è il compito semplice – che ci proponiamo ogni volta – da affrontare.

Per farcene un tesoro di conoscenza e per disciplinarci, da questa conoscenza, in una struttura pedagogica che possa ricondurci ad una capacità di gestire i propri mondi immaginario ed emozionale e farcene – come risultato – una PREPARAZIONE  che, ad oggi, abbiamo realizzato soltanto con il mettere in campo – sempre da piccoli a grandi – un’esperienza “fai da te”, ma che possiamo raccordare e concordare con Altri a farcene la migliore compagnia e tesoro ed … EDUCAZIONE   !  !

Provvederci di quella capacità di “gestire le cose” di vita e di storia, nel mondo, che hanno, “inequivocabilmente sempre” … “a CHE vedere” con le proprie esperienze sensoriali … che diventano reazioni psichiche, emozioni … che aprono a stati sentimentali, con cui necessariamente dobbiamo imparare a fare i conti per affrontare la realtà della vita e riuscire NON a SUBIRLA, ma a qualificarla in libertà e responsabilità.

Ecco: È qui che cerchiamo di confortarci con la costruzione di una esperienza condivisa, utile per far sì che ad ogni tema, ad ogni titolo ed argomento, ad ogni trattazione corrisponda  quella soddisfazione di dire: Caspita, ne so qualcosa di più e di meglio ! … mi ci trovo bene ! !

Mi sarebbe piaciuto averlo fatto da più tempo e … da “più prima”… e chissà “quanto”, tutto questo, non mi avrebbe meglio confortato … proprio nella capacità di gestire: più fiducia che sfiducia, più accoglienza che rifiuto, più star bene che star male, più ottimismo che pessimismo, … et cetera et cetera, sul cammino della mia vita.

In conclusione, Con questo Spirito, Dunque, Ogni volta il Tentativo di raccordarci e di elaborare uno stato sentimentale, come stasera il Sentimento dello SCONFORTO.

Come superare tutte queste situazioni problematiche sconfortanti che ci mettono appunto in contatto con lo SCONFORTO  dentro di noi

Siamo qui per parlarne, per affrontare il problema, per affrontare il tema, per “sviluppare” il tema … a Noi il Buon Lavoro !

Ci siano di conforto l’intelligenza di ciascuno, l’esperienza maturata in ciascuno come capacità di riflettere: In quanti modi ne siamo usciti ! … e come, Quindi, anche questa volta, in qualche modo,  ne usciremo !

Se ispirati al desiderio di Bene, per noi e per altri, come obiettivo della nostra azione, ancora una volta: ne usciremo.

Saremo capaci di “riuscire”, di superare il problema, di vederci più forti, più confermati e confortati …  grazie all’esperienza di quella “messa alla prova” ( a volte dura ) delle nostre capacità di resistere, di saper fare, di saper essere.

Così sia.

La mia intuizione mi dice che non siamo soli in questo, ma illuminati dallo Spirito che partecipa della Coscienza Cosmica che “siamo”.
Spirito che partecipa – in Coscienza Individuale – ad una Coscienza Cosmica che di fatto NOI SIAMO … e che sappiamo:  Ci Vale .

Spirito che Ci supporta nella MISSION presente

e che Vale in ogni TEMPO, in eterno “presente”,

la nostra Esistenza ed Incarnazione.

       A D     M A I O R A    !   !

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