All’improvviso si accende il desiderio per un oggetto, un evento, una persona.
Ed è “SPERANZA” ! : di riuscire a possedere, a partecipare, a realizzare … un amore.
… e si fa qualcosa nella speranza “che accada” qualcosa … a riscontro !
Ricordo mia madre dire al bisogno:
Chi di speranza vive … disperato muore.
La speranza è l’ultima a morire … Finché c’è Vita c’è speranza.
Questi ed altri sono i detti o i luoghi comuni del pensiero, dei modi di dire dei nostri saggi genitori e nonni, che ci riportano ad un’idea di questo Sentimento della SPERANZA – citato quindi a 360 gradi – per quanto riguarda le vicende della vita nella storia degli Umani.
La speranza è un sentimento che ci accompagna più di quanto ci sia dato pensare, … e questo quotidianamente: perché compriamo un biglietto della Lotteria o Gratta e Vinci , o giochiamo un terno al Lotto nella speranza di vedere usciti i numeri sognati e segnati.
Così come siamo atteggiati a speranza quando ci siamo dedicati – con qualche risorsa o con pienezza di risorse – ad un network per il quale, appunto, abbiamo investito tempo e danaro.
… Speranza anche quando stacchiamo un premio di assicurazione “sperando” di non essere costretti ad usarla con tanto di carro attrezzi “alla bisogna”.
Ma un sentimento presente anche quando decido di andare a vedere una partita: e la speranza è quella di vedere uno spettacolo che possa rispondere alle aspettative: la squadra del cuore “che vince” … ma anche: “che perde” però giocando bene. Ma certamente la speranza è quella di vederla vincere (anche giocasse male) ! … questo per darci un’idea di come siamo sempre alle prese di un sentire mentale – ritengo più inconscio che conscio – dove il vissuto consapevole è di aspettativa comunque positiva.
Speranza è quando sapendo che il pieno di metano mi consente 300 km di autonomia per la macchina (ed atteggiato in desiderio che vada a buon fine il calcolo fatto ) tuttavia non conoscendo l’esatto numero di chilometri del percorso, dentro di me “spero” … di riuscire a coprirlo tutto !
Speranza come desiderio di realizzazione di un qualcosa che non sembrerebbe potersi dare con certezza a soluzione di un problema, come guarigione da una malattia, come desiderio comunque di un Qualcosa difficile da realizzarsi.
Un “sentire”, poi fatto “mentale”, che ci accompagna fin dalle primissime esperienze dell’infanzia: la speranza di rivedere la mamma che all’improvviso Non c’è. … La speranza di una carezza, piuttosto che di uno schiaffo, per la punizione temuta.
La premessa esistenziale la intuisco nel “sentire” “speranzoso” di trovare pace nella gratificazione dei sensi a cominciare da quella orale, per il bambino che succhia la tetta ed il latte, a quella, più avanti nella nostra vita, di trovare il calore legato alla vicinanza ed alla accoglienza dei corpi tra persone … Comunque il bisogno e l’aspettativa che un vuoto possa essere colmato, che un qualcosa di incerto da intravedere come realizzabile, possa quasi per miracolo accadere, realizzarsi.
E qui ci soccorre l’ esperienza religiosa: soltanto la Fede può salvare !
La Speranza dunque nell’aiuto di Dio – all’insegna dell’ “aiutati che Dio ti aiuta” – la speranza in un miracolo, la speranza riposta nel pellegrinaggio a Loreto o a Lourdes … ( Il Cammino di Santiago ! )
La Speranza che un esame possa andare bene. Perché non è detto che dopo tanto aver studiato ( ed è l’esperienza di ciascuno di noi, poi, alla fine ) non si rischi – per qualche motivo inspiegabile – la scena muta all’esame o semplicemente il vuoto mentale… sempre per interferenze emotive variamente paralizzanti la memoria o, ancora, la lingua.
È così, percorrendo la storia di vita, in ciascuno di noi scopriamo quante volte abbiamo sperato e desiderato che un sentimento fosse “ben riposto” in una persona, a livello sentimentale. Più in generale, sul piano della realtà, sperar di vedere una persona uscire da una tossico-dipendenza … : speranza di cambiamenti, di guarigione, di vincita, di superamento di vicende in Tribunale … esiti legati a processi di ogni tipo … speranza che tutto “possa andar bene” alla persona che abbiamo davanti afflitta dalle cose che ci racconta : è un classico “Speriamo che vada bene ! “.
Viene da ricordare da un punto di vista artistico-letterario un titolo che suonava più o meno così: ” Io speriamo che me la cavo ” , che dà l’idea proprio di un ricorrere ad un “affidarsi” ad un qualcosa che è più trascendente e Divino che umano, ad un soccorso posizionato auspicabilmente al di fuori della logica e della sfera razionale: quando tutto è perduto e non resta altro che la speranza – giustamente – che accada un miracolo.
E quante volte, in viaggio, in ragione di contrattempi vari, abbiamo sperato di non perdere una coincidenza, di “farcela” comunque e riuscire a mandare a buon fine tutti gli sforzi programmati ed organizzati in base ai quali avevamo calcolato tempi e percorrenze.
Speriamo quindi che il viaggio sia andato bene, che tutto sia andato bene, che in qualche modo il desiderio atteso sia confermato dalle evidenza delle cose andate a conclusione positiva, come da auspici.
Speriamo che la visita medica “vada bene”: per intendere che la diagnosi possa essere una diagnosi non esiziale, da certi punti di vista, o di “male minore” da certi altri ancora “punti di vista”.
Speriamo che la medicina abbia effetto: … e che il paziente, il parente, l’amico caro possa riposare la notte e risvegliarsi guarito magari domani.
Ma anche: ” speriamo di rivederci un giorno !” affidandoci così al piacere di coltivare dentro di noi, cullandolo, un desiderio di mantenere una memoria, un ricordo di soddisfazione, un’aspettativa quindi da riconoscere come Valore.
E così – per ciascuno di noi – Quante possono essere le esperienze da ricordare, i vissuti dei tempi e momenti della Speranza, da portare ad un confronto che ( come sempre nel Salotto ) ci rappresenti una conoscenza integrata delle esperienze e ne realizzi una acquisizione didattica da “portare a casa” ?
“Speriamo che ci sia ancora”, “Speriamo che sia ancora in vita” abbiamo detto, a volte, di una persona che desideravamo rivedere e di cui avevamo perso le tracce e le occasioni di realizzare per tempo questo desiderio.
Personalmente ricordo di aver sperato recentemente – desideroso come ero di rivedere il mio Maestro di psicoterapia cui mi proponevo di portare in dono il Libro da me pubblicato ed a Lui dedicato – di trovare il tempo per una visita … troppo tardi ! … La Speranza si è infranta quando ho appreso – ricercandone indirizzo e telefono – che aveva lasciato questo mondo qualche settimana prima della mia iniziativa e proposito.
Anche le seguenti parole di convinzione fideistica hanno recentemente acceso riflessi di speranza in me “lettore” :
LA PROFEZIA DI FRANCO BATTIATO :
“Sono convinto che l’Italia rinascerà. Lo capisco dai miei concerti, dal silenzio assoluto con cui la gente ascolta le canzoni mistiche.
Sono convinto che sapremo andare oltre la corruzione, gli scandali, la dittatura del denaro, l’egemonia delle cose materiali. Lo Spirito avrà la sua rivincita. Comincerà presto un’epoca in cui saranno più importanti lo spirito, la bellezza, la cultura.
Che sono poi le grandi ricchezze del nostro Paese.”
Mi è capitato di leggere per caso il brano riportato qui sopra e mi sono reso conto che dietro queste parole c’è un sentimento di Fede ma al tempo stesso una sensazione di Impotenza.
Come se il miracolo di che trattasi, affermato e desiderato (o anche Certamente forma-pensiero nella mente, e con determinazione auspicato e perseguito) possa essere NON realizzabile ? …
… Ed ecco il Sentimento della Speranza pronto a mediare e ad auspicare il miracolo ! : Un qualcosa che verosimilmente soltanto nel sentire dell’Anima può concretizzarsi, mentre al tempo stesso ci rappresenta un termine di paragone con cui confrontarci e con cui quindi agire un confronto nella vita e per la vita.
“Ci” vedo e “ci” sento il sentimento della Speranza.
Quel qualcosa che abbiamo bisogno di mettere in campo nell’affrontare gli ostacoli della nostra vita e nel desiderare la realizzazione anche dell’impossibile … e quindi “speriamo” …
Speriamo di “vincere” contro sorti avverse , speriamo di “farcela”… Speriamo di sopravvivere.
Speriamo di cambiare vita e di trasformarla in quello che desideriamo di più, in quello che desideriamo avere.
“La speranza è l’ultima a morire ” … diceva mia madre.
Poi c’è la Speranza ricordata nei versi di poesie imparate a memoria … :
“La procellosa e trepida
Gioia d’un gran disegno,
L’ansia d’un cor che indocile
Serve, pensando al regno;
E il giunge, e tiene un premio
Ch’era follia SPERAR” ;
e ancora :
“E l’avviò, pei floridi
Sentier della SPERANZA,
Ai campi eterni, al premio
Che i desideri avanza,
Dov’è silenzio e tenebre
La gloria che passò.
La speranza di andare in Paradiso o in luoghi similari a ricompensa di un retto agire nel mondo.
“C’è rimasta soltanto la Speranza”.
l’abbiamo condivisa come riflessione: A volte, qualche volta, forse mai … ma in questo caso l’abbiamo sentito dire. Volendo significare che in una situazione è stato fatto tutto quello che si poteva fare, tutto quello che si “doveva” fare; ed ora non resta che “aspettare” affidandosi al sentimento della speranza. Per accompagnarci con essa al confronto con la Realtà, a volte cruda, delle cose.
Speranza “il Sentimento” che proviamo quando legittimamente desideriamo per noi o per qualcuno o per qualcosa che le cose vadano in un certo modo: quello giusto, quello atteso, quello per il quale ha senso desiderare che tutto venga ad accadere in positivo.
Ricordo la Speranza andare a braccetto con Fede e Carità – nella mia memoria – a proposito delle catechesi praticate, indicate nella religione cattolica come Virtù Teologali.
Dopo di essa verrebbe da dire rimane la dis-sperazione cioè la separazione dalla speranza, la perdita di ogni speranza.
Allora si accende la Fede e ci si affida a San Gennaro ! (per indicare il Santo patrono del luogo ed il Miracolo atteso )
Ritengo di poter dire che provo – accanto alla determinazione e alla Certezza, quasi di Fede – un Sentimento di Speranza …
che questa mia Mission un giorno possa calcare le strade del Mondo:
intenta a diffondere il Messaggio,
a realizzare l’ ALFABETIZZAZIONE che proponiamo,
ad esportare la Disciplina della Educazione Emozionale e Sentimentale nelle
Palestre ed Istituzioni di Popoli e Genti.
Con questa Speranza mi piace chiudere le riflessioni proposte e ancora di più
con la recita del … ” Nostro ” Mantra ….
A D M A I O R A ! !