Sentimenti In Salotto : LA MALINCONIA – lunedì 26 agosto – ore 21

 

Quando penso alla malinconia penso a Giacomo

( persona reale – nome di fantasia ).

Giacomo è una persona che conosco da anni e da anni lo vedo quasi ogni giorno. Prima lo incontravo perché abitavamo vicini … Ed ora che siamo più lontani tuttavia lo incontro quasi regolarmente, al bar dello sport, dove mi conduco a passeggio ogni mattina per prendere un caffè e per iniziare così la mia giornata.

Giacomo è una persona che fugge lo sguardo; si avverte che è buona, che forse è timida, che certamente è assorta nei suoi pensieri, che certamente non farebbe male ad una mosca … ( presumo ) né in casa, né fuori casa .

Ed è una persona di una rara sensazione di quiete, di ispirazione filosofica, di meditazione portata a spasso.

Una di quelle persone che tu appunto designi: Si, malinconiche, … perché la senti più passiva che attiva, la vedi sfuggente, gli sguardi rassegnati, la vedi ritirata in se stessa … in una introspezione o riflessione permanente… e comunque la intuisci alle prese con qualche problema suo non risolto, con cui è in perenne compagnia.

Ed in tanti anni – una decina – mai scambiato una parola: una sofferenza per me che faccio della relazione umana ( professionale o no ) e della comunicazione (“anche” verbale ) una ragione  caposaldo della esistenza come essere umano. 

Questa è l’impressione che mi traduce bene il quadro che mi faccio ( fuori da ogni dissertazione “dotta” da letteratura psicologica )  del significato della parola che identifica il Sentimento della : Malinconia.

… e quindi della persona malinconica, e quindi di tutto ciò che la espressione e lo stile di “portarsi” della persona ( a mio avviso  malinconica ) ti impressiona, ti consente di cogliere, ti consente di definire per te e mi consente quindi di riflettere qui con voi …

per potercene fare una riflessione utile, un percorso di conoscenza, un qualcosa da mettere insieme per fare sì che le  nostre descrizioni e racconti possano darci l’idea – tutto sommato …e quindi tutti gli interventi poi “sommati” – di darci un’idea di quello che è la nostra intuizione, la nostra descrizione ma soprattutto la nostra consapevolezza di che cosa può essere il Sentimento della Malinconia.

Ecco Malinconia è quel qualcosa che – quale condizione o stato emotivo/sentimentale – ti può accompagnare per una vita come discorso di fondo, come atteggiamento di fondo: passivo, rinunciatario, quasi triste, quasi depresso, ( … anche in una linea di apparente normalità ) tuttavia quasi pronto a pronunciarsi in una situazione di più lutto, più tristezza, più depressione … più psico-patologia.

Certamente uno Stato emozionale e sentimentale che assorbe energie, che fa subire alla persona una condizione particolare, originale, uno stato emozionale quasi indefinibile.

E tuttavia “fotografabile”, nei modi riportati sopra,  in una caratterizzazione dove la persona si ritrova a guardarsi dentro: a riflettere, ma anche a “non” riflettere, semplicemente “sospesa”, semplicemente quasi assorta in una meditazione su un qualcosa che magari non c’è, su qualcosa che cerchi ( ? ) …  su un “qualcosa” che “ti manca” – e che quindi ricerchi – ma di cui verosimilmente s’è persa l’esperienza ove quella fosse stata scritta nel passato.  E quindi la situazione non è quella del lutto di chi dice: Ho perso una cosa, è morto il cane … o di chi riporta un lutto in famiglia e lo elabora in termini di racconto che ripercorre tutto ciò che collegava a quella persona, quel famigliare ( quando era presente e vivente ) che però si mantiene evidente oggi nel ricordo, nella memoria.

No nella Malinconia tutto questo non c’è.

La Malinconia è davvero un sentimento  parecchio particolare.

La malinconia è un sentimento di fondo che sa di mistero … ti accompagna in momenti o periodi  anche lunghi della tua vita, della tua storia. Ed è anche un qualcosa che a tradimento ti può arrivare da un’ora all’altra,  alle due o le tre del pomeriggio e ti ferma: ti fa sentire che ti manca qualcosa: ti chiede di dedicarti alla ricerca di qualcosa … e verosimilmente tu nemmeno ti rendi conto.

Energia Vitale, iniziativa, curiosità, desiderio di fare … anche a fronte di cose che avevi il “dovere” di fare … all’improvviso Senti che non ti riguardano più, sono scomparse.

Ed è tutto molto misterioso: non è tanto una nostalgia legata ad un ricordo di un qualcosa dei tempi andati … ( come era bello … quando …)… No: è un qualcosa che invece non trovi, non c’è, e che quindi in un certo senso ti spiazza, ti fa sentire veramente impreparato a gestire uno stato sentimentale che non conosci.

O semplicemente riconosci come l’ultima volta che l’hai sperimentato, lo riconosci “uguale” nella sua continuità … Ma che di fatto non sai “come” – a maggior ragione – collocare, ” come ” gestire. 

Il fatto è che lo subisci e magari lo fai anche subire. Se l’altro ti chiede “che hai” tu rispondi “niente” … se insiste a fronte di evidenza : ” non lo so “.

Ma non lo sai veramente. Non è come definire un oggetto di legno che ti hanno insegnato a chiamare “sedia” o ” tavolo ” ; o un’emozione che noi qui abbiamo imparato a chiamare con il suo nome:  “paura”, ” ansia “… e quindi poter rispondere a chi ti interroga.

Sai all’improvviso mi sono ricordato quel problema non risolto. Ho paura, un’ansia, un’eccitazione, una psico-agitazione che posso valutare anche esagerata: ma non so dove si carica così tanto … 

Ma me la so rappresentare, ne possiamo parlare.

Ecco la malinconia è ben altro !

È uno stato sentimentale che ci può caratterizzare “di fondo” …che all’improvviso avvertiamo, forse, mettiamo a fuoco, forse, … lo stiamo subendo e non ce ne rendiamo conto ?

Non siamo preparati ad agire o a reagire.

Siamo semplicemente alle prese con un qualcosa che sa di tristezza, con un qualcosa che potrebbe anche sapere di nostalgia, ma che non sai a che cosa “bene” collegare, ricondurre …  quindi Nostalgia non è.

È un moto dell’animo, uno stato della condizione emotiva e sentimentale che sicuramente ti riguarda, che sicuramente riconosci, … Ma che sicuramente non sai come gestire.

Come trasformare, come uscire da questo stato di … Pena ?

Qui sicuramente possiamo parlarne, trovare il modo di – come sempre – “raccontarci” sull’argomento del Sentimento in esame.

Che cosa per te significa Malinconia.

Che esperienza ne hai … che cosa per lui, lei, l’altro  significa questo Sentimento. 

Tutto questo ci può aiutare a confrontare le esperienze, a vedere nella propria storia quali sono i significati che ci è capitato di dare alla parola e che in qualche modo ci risuonano come comprensibili … nella propria storia, ” già accaduti “, e li possiamo (appunto come dicevamo prima)  riconoscere e confrontare e – da questo punto di vista – quindi, farcene una somma di esperienze, una somma di racconti.

Io mi ricordo sono stato malinconico, ero malinconico … perché …

Per me malinconia significa questa cosa qui…

E può declinarsi come :

La malinconia che ha a che fare con una certa tristezza, la malinconia che ha a che fare con una certa delusione, la malinconia che ha a che fare con un certo dispiacere, la malinconia che ha a che fare con una certa demotivazione, la malinconia che ha a che fare con una mancanza di speranza o addirittura con una disperazione.

Ecco, lì, ognuno di noi si può in qualche modo riconoscere e definire e confrontare e scoprire che a seconda di quello che ci è successo, a seconda di quello che stiamo ripescando nella memoria, negli archivi della nostra storia, ci possono essere delle caratterizzazioni emotive e sentimentali  che diventano una somma di sfaccettature che vanno a definire un “nostro stato sentimentale”…  che percepiamo – ricordiamo aver percepito – in quel certo modo … che definiamo in questo caso MALINCONIA.

Ricordo quella persona che mi dava l’idea di essere tanto malinconica perché …

La domanda allora è : ricordi di poterti essere definito malinconico/a ?

che cosa ti succedeva, con quali pensieri eri in contatto, con quali riscontri di realtà.

Ecco: trovare la risposta a questa domanda – Ciascuno la sua – può diventare la sfida per il Salotto di questa sera.

Mettere insieme analisi, indagini utili per conoscere, per sapere, per crescere in una conoscenza l’uno dell’altro – e tutti insieme degli altri – e promuoversi ad un migliore modo di affrontare la realtà:  più preparati, più capaci di sapere ” come se ne può parlare ” .. “come si fa” :  dotandoci di un “know how” di base che recuperi su certi vuoti abissali di formazione nelle Istituzioni: a casa, a Scuola, in Chiesa … dove non era dato nemmeno far esistere il problema della gestione educata delle emozioni e dei sentimenti.

Ecco: trovare delle spiegazioni, trovare dei significati: ciascuno il suo … per vedere come “la parola” MALINCONIA, che qualche volta abbiamo usato, che altre volte abbiamo “letto” ci risuona dentro … ci fa cultura.

Cultura intesa qui come un insieme delle conoscenze e delle esperienze rilevabili dai contributi di ciascuno ogni volta riferiti agli argomenti che trattiamo.

E gli argomenti che trattiamo sono le parole con cui identifichiamo gli stati emozionali divisi in sensazioni corporee, reazioni psichiche ( emozioni ) e sentimenti ( sentire mentale, cioè mediato dalla Mente ).

 Il sistema ordinato di tutti questi passaggi – memorizzabile e confrontabile – fa spazio ad una “strutturazione di insieme” di tutta l’esperienza che viene proposta nel Salotto : quella che noi chiamiamo “qui” – in Salotto appunto –  Educazione delle Emozioni dei Sentimenti.

Educazione emozionale e sentimentale che poi – oltre questo salotto – passando per apposite Palestre – ” dedicate ” – possa meglio strutturarsi e regalarci un sapere, un know-how di Formazione atto a realizzare, per la Persona, la capacità di GESTIRE IL PROPRIO MONDO EMOZIONALE …

più … “CONOSCIUTO personalmente”, ed anche confrontabile e rispecchiabile e condivisibile con facilità di comprensione di senso: In modo tale che tutto poi possa essere ricondotto ad una capacità di “capirci” con le parole, accoglierci e comprenderci nella dinamica delle relazioni interpersonali e quindi anche riconoscerci “sintonizzati” in empatie, sulla via dei sentimenti e del cuore.

Per farne una relazione umana promossa, anziché bocciata, da noi stessi per primi: quando, da sempre, non ci stiamo bene con i sentimenti e “non sappiamo neanche perché”, non ci stiamo bene con le emozioni e “non sappiamo neanche perché “.

Ma se ci stiamo bene, se sappiamo perché : tutto questo può essere positivamente e contagiosamente condiviso e promosso a migliore CONSAPEVOLEZZA del VALORE dello “star BENE insieme”:

BENE  in senso “etico” “alto” … Ultimo come conquista  e Primo nella scala dei VALORI.

 

Sta qui il Valore della EDUCAZIONE delle EMOZIONI e dei SENTIMENTI che promuoviamo

Sta  qui  il   VALORE  della  MISSION   !

 

A D      M A I O R A    !  !

 

 

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