Al bimbo che piange perché ha perso un giocattolo ( o semplicemente gli si è rotto ) oppure perché si è fatto male, ha la “bua” o comunque sperimenta dolore… o quand’anche non è così “bambino” ( da trattarsi con il “linguaggio della bua”) …la Madre offre il conforto delle sue carezze, del suo abbraccio, fa delle coccole di consolazione. Offre CONSOLAZIONE.
E anche noi, da genitori, abbiamo fatto … Così.
A seconda delle circostanze della vita, in qualunque modo, abbiamo improvvisato – per Noi o per Altri – momenti di conforto, di consolazione, di desiderio di compensare un “vuoto” – irrimediabilmente perso – con un “pieno” diverso, ma che potesse “compensare” in qualche modo.
Abbiamo vissuto sentimenti di Consolazione.
Per restituire pace al disturbo, insofferenza, dolore, alla psico-agitazione di stato emozionale di Sé o dell’altro… frutto di frustrazione e/o di impotenza.
E così via di fronte alle varie altre tante frustrazioni della vita – da piccoli a grandi – ci siamo ritrovati a consolarci anche “da sé” e ricorrere a riflessioni tipo “Vincerò la prossima volta” (per avere perso un gratta e vinci), “non fa nulla”, ho speso invano i miei soldi (ho perso alla roulette) … “pazienza !” ( magra consolazione ! ) … … tutto quello che può essere una esperienza di dispiacere e che chiede, quindi, di essere in qualche modo presto dimenticato attraverso stati d’animo che chiameremo “di compensazione”… e quindi sentimenti di una diversa compassione … che chiameremo CONSOLAZIONE .
E … non a caso esistono anche i “premi di consolazione”.
Come riconoscimenti di serie B rispetto a quello che può essere appunto il mancato godimento di una piena vittoria, di qualunque altra meta perseguita ( … l’importante è partecipare, non: vincere ! ) .
L’esperienza del sentimento della Consolazione, quindi, può essere bella, antica … “intesa” in questo modo.
Ma la possiamo intendere in tanti altri modi …e noi, qui, siamo per confrontare la lettura della parola, il significato della parola, per ciascuno di noi: a seconda dell’esperienza personale cui “sentiamo” di poterla riferire e di poterla poi qui riportare in termini di condivisione.
In estrema sintesi consolazione è quella che si prova quando “si dà” o quella che si prova quando “si riceve” : è un sentimento che in qualche modo attiene anche all’empatia delle situazioni di rapporto (di relazione interpersonale), a tutto ciò che scatta quando si è in amorevole attenzione reciproca e si vivono come propri i bisogni di affetto e rassicurazione dell’Altro.
E Paradossalmente Consolazione potrebbe anche essere il sollievo che provo dopo aver messo una pomata a trattamento della puntura di una zanzara che ha colpito me o la persona cara … in “idem sentire”.
Nel linguaggio comune, poi, ci è capitato – forse anche “più volte” – di dire o, più spesso, magari di sentir dire: … ” nonostante tutto, nonostante quello e quell’altro, mi consola il fatto che …” – oppure: … nonostante la vita gli abbia riservato questi dispiaceri lui si consola guardando all’aspetto positivo delle cose e conclude col dirsi che “Non tutto il male vien per nuocere” .
Anche questo, anche questa riflessione ci mette in contatto con un sentimento di consolazione. Come se ci fosse la possibilità di compensare, quasi di riparare, rispetto a fatti in qualche modo vissuti con dispiacere e comunque male … e che invece possono ribaltarsi e trovare una diversa valutazione: in un affetto nuovo, in un’amicizia, non compatibili con la realtà precedente, qualora quella realtà non avesse registrato cioè, quegli accadimenti forieri di disillusione, tristezza, quant’altro …
E’ quello che appunto chiamiamo il sentimento della Consolazione: per esempio a seguito di un lutto, a seguito di una perdita comunque di Valori affettivi o effettivi per una persona, a seguito di un evento comunque ( appunto scrivevo prima ) di dispiacere.
Perché dico e scrivo questo.
Perché nell’esperienza personale io ho vissuto una perdita importante, significativa … che mi ha lasciato veramente sconsolato .
Realizzare l’acquisto di un casale mettendo insieme varie risorse derivanti in primis dal lavoro professionale, farne la propria residenza e poi la Sede dell’ attività professionale: la mia abitazione, il mio studio, la mia scuola di comunicazione.
( Il posto dove ho realizzato i corsi residenziali – per docenti di ogni ordine e grado – promossi con decreti del Ministro della Pubblica Istruzione …et cetera et cetera ..)
Vedere un Tribunale mandare all’asta quella struttura – per non aver Io potuto pagare tre rate di mutuo – vederlo svenduto alla cifra incredibile di 68.000 a fronte di un credito, vantato dalla banca, che doveva riprendersi 80.000 euro … ed a fronte di una stima periziata dello stesso tribunale di ben 700.000 euro … !
… un’esperienza traumatica non indifferente ! !
Ebbene quale è stata la mia Consolazione ?
la mia consolazione è stata rendermi conto e dedurre, da questo evento, che :
l’Essere Supremo ( Madre e Padre Divini )
( cui mi rivolgo nell’esperienza della meditazione che mi accompagna quotidianamente da trenta anni, da quando cioè ho incontrato sul mio cammino, in India, SAI BABA )
mi ha consentito di realizzare, in un primo momento, una grande esperienza di Consolazione. Quella di poter dire: ” Bene… ma Che bello ! … poter prendere le distanze da tutto ciò che di materiale possedevo: casa, macchina e quant’altro e decidere per una scelta di Rinuncia … di rinunciare a qualunque possesso materiale, fare una scelta di Povertà:
godersi – si fa per dire – una casa in comodato gratuito, senza contratto di affitto, dove il proprietario ti può dire in qualunque momento “la devi lasciare” ( e tu sei in parola che nell’arco di un mese lasci … ed a 75 anni … non è uno scherzo … vivere una situazione di precariato ! ).
E scoprire poi che questo tipo di posizione – che sa di consolazione – assurge a valore diverso e sentimenti diversi che sono propri della Gratitudine al Divino, Gratitudine alla Vita umana … Vita che ci serve – se arriviamo a comprenderlo – per trascenderci ed andare oltre … verso altre dimensioni: … la quarta, la quinta ( fate Voi, facciamo insieme ) …
Certo è che L’esperienza ed il sentimento della Consolazione, ancorché difficile in qualche modo da riconoscersi o da collocare nell’esperienza complessiva della capacità di declinazione dei propri sentimenti, Tuttavia può rappresentare un punto di valore, un punto di pareggio – dicevo sopra – di riequilibrio della propria vita.
Vita messa alla prova da lutti, da perdite, da malattie, da fallimenti, da obiettivi appunto mancati … nonostante propositi sani, belli, che ci hanno visto impegnare, e non andare a buon fine, risorse personali … vuoti improvvisi !
Basta pensare ad un esame rispetto al quale tanta preparazione magari non è servita: perché la nevrosi di un professore ha fatto la differenza.
Chi soprattutto ha fatto l’università ne sa qualcosa circa i modi che vedono nevroticamente atteggiati taluni docenti, in sede di esame: della serie che il prof che ha dormito male la notte … va lì e ” Boccia Tutti “… Chi Non C’è Passato !
come ci siamo consolati ?
Riconoscendo a noi stessi , con crescita di Autostima, la nostra preparazione ( per quell’esame ) “tradita”.
Autostima per considerazioni coerenti e conseguenti a tutto ciò che filosoficamente, sul piano esistenziale, siamo capaci di riflettere, di confermarci, di rassicurarci, di continuare a ritenerci capaci di merito … e quindi di Etica, di Rispetto, di considerazioni positive circa l’importanza delle “regole del gioco” … quand’anche quelle Regole fossero state tradite, o offese.
Qui la Consolazione raccolta e condivisa con Altri ( colleghi di Corso, Familiari, Amici… ) diventa quella capacità di sapersi riconoscere in (quasi potremmo dire ) Resilienza.
Resilienza che ci può offrire supporto creativo, consolare … Ma che ci può, al tempo stesso, confermare e promuovere in alternativa di Risorse (ovvero con Risorse alternative, creative di evoluzione ) quali capaci di accoglierci nella nostra esperienza di “esistere”, capaci di potere, in qualche modo, convenire con noi stessi che non tutto è perduto, anzi … quello che ci accade può essere considerato il prezzo da pagare a livello karmico … e magari un prezzo neanche troppo doloroso, se non sul piano psicologico, sul piano delle consuetudini, protetti nella nostre zone di comfort … piani che comunque possono, “si” , vederci messi alla prova, ma verosimilmente anche rafforzati, in ragione della consapevolezza di ostacoli superati e vinti.
Magra Consolazione ? … Forse.
Personalmente da Single soffro la solitudine ed i limiti che questa comporta nell’affrontare ad esempio l’amministrazione domestica, la gestione della propria abitazione, far fronte da solo agli inevitabili problemi e contrattempi della quotidianità … ma vuoi mettere amministrare tempi e scelte della tua esistenza senza dover chiedere permesso a nessuno se non a te stesso ?
Magra Consolazione ? … Forse.
Che cosa mi consola in questo caso, in questa mia posizione di solitudine: Mi consola che ho delle bellissime amicizie che posso ospitare, frequentare in totale libertà di scelta.
Persone che mi vogliono autenticamente bene (sono più di una) persone verso le quali ho stima, in reciprocità e circolarità, delle quali ho rispetto, con le quali condivido esperienze di vita.
Ma basti pensare alle persone amiche del Salotto qui, la sera del lunedì, per renderci conto … per rendermi conto di quanto io, nella posizione che occupo in status e ruolo, possa essere “fortunato” per avere avuto illuminazioni varie, per essere riuscito a mettere insieme qualcosa che sa di Mission, qualcosa che sa di Valore, qualcosa che sa di Vittoria sul piano della Ricerca.
L’occasione pedagogica offerta dalla metodologia che propongo quando dico che il mio Metodo – ufficialmente riconosciuto – sarà per portata storica il Montessori del XXI secolo.
Quanta consolazione a fronte di fatiche, rinunce, prezzi pagati nelle accoglienze ricevute, nelle solidarietà, nelle collaborazioni … pure gratuitamente offerte, fosse pure a compassione.
Alla domanda:
“rinunceresti a tutto questo di puro valore morale per riavere una casa di proprietà, per avere dei soldi in più ( anziché vivere di pensione sociale ), per avere proventi da una professione che potresti vendere al meglio ? “
Quanta Consolazione nel poter rispondere che ho rinunciato a competere e brigare perché ritengo quanto realizzato pur attraverso i “Colpi della Vita” : Un Dono ! …
E Dono RARO, in particolare, per la potenziale integrazione, della mia scoperta metodologica, quale aspetto costitutivo complementare che essa rappresenta: non solo sul fronte didattico della Pedagogia, ma anche sul fronte terapeutico della Psicologia, quale valenza di funzione … per altro da me verificata e collaudata nel corso – potrei dire oggi – dei decenni ultimi passati: 43 anni di libera professione quale sociologo formatore e psicologo psicoterapeuta.
Pensate davvero “quanta consolazione” e, Paradossalmente, “quanto superamento della Consolazione stessa” nel poter dire, in Coscienza, che Essa Consolazione mi serve di passaggio per esprimere un sentimento aggiunto di gratitudine all’Universo Infinito: poter sentire Pace, poter essere Amore, potersi riconoscere Valore a prescindere …per non “dipendere” da alcunché.
Certezza di essere in Ben-Essere qui su questo Mondo in Felice Stato di Consapevolezza e Coscienza al Servizio di una Causa ispirata, verosimilmente, dall’Essere Supremo – Madre e Padre DIVINI …
Che cosa allora ed infine possiamo, a seguire, dirci qui insieme.
Beh ci possiamo dire, ad esempio, per Tu che mi ascolti, che hai letto, che stai riflettendo, che ti confronti con contenuti di esperienza che senti “mossi” “dentro” … Che hai “la tua” da raccontare.
Cosa significa per te la parola “consolazione”.
Quanto l’hai riconosciuta a te stesso come sentimento e come vissuto … e quando l’hai attribuita, parlando di un’altra persona … dicendo: ” delusa tradita afflitta ” da un matrimonio, da una separazione, da un divorzio … ” si è Consolata con un’alternativa, si è risposato, si è riaccompagnato, è stato comunque fortunato nel trovare …”
In quanti modi possiamo commentare la Consolazione … Quasi come ripiego.
in verità, ritengo non sia così.
La Consolazione non è un ripiego. E’ un sentimento che qualifica, integra, aggiunge, si propone laddove qualcosa ha fatto un “vuoto”, creando sorpresa delusione tristezza.
Non ha importanza andare a fare la lista delle cose che hanno fatto quel vuoto. Sappiamo che la consolazione “ci riempie”.
La consolazione ( mentre ti vedi anziano e solo ) di vedere i tuoi figli “realizzati”… La consolazione ( mentre ti senti gli acciacchi degli anni ) di avere persone care ( parenti: figli, nuore, generi etc. ) che ci rappresentano una compagnia che per averla pagheremmo qualcosa.
Perché c’è chi – meno fortunato – non ce l’ha … qualcosa del genere.
Ora il punto è, in conclusione: cosa vi dice la parola “consolazione”. Dove ve la potete riconoscere come “esperita”, vissuta, al presente o al passato più o meno lontano.
Ecco siamo qui per dirci, come sempre: Qual è il significato che “io” – ciascuno di Noi – dà alla parola: Non il vocabolario.
Mettere insieme i tanti vari “capire di ciascuno “, di quella parola, qui ci significa: conoscere l’esperienza della “parola”.
Conoscere le esperienze emozionali e sentimentali.
E’ questa conoscenza che ci manca. Ed è la conoscenza ordinata di tutte queste esperienze che ci può dare una definizione “sintesi”, un “minimo comune denominatore” che leghi ogni sentimento ad altri sentimenti. E questo ci consente di conoscere la “dimensione sentimentale”, per imparare a gestirlo questo mondo delle emozioni e dei sentimenti, cioè i propri stati emozionali.
Questa è la vera sfida ed è la sfida che propone il mio Metodo Pedagogico, che propone la Mission, che propone il Salotto di Claudio e che propone la Palestra di Educazione Emozionale con le Esercitazioni previste.
L’esigenza ( potremmo dire rilevata dal ” Mercato della Realtà “) è quella di rispondere – con la Proposta che esprimiamo – ad un vuoto abissale di formazione e ad una Domanda di Educazione delle Emozioni dei Sentimenti.
L’esperienza del Lunedì del Salotto di Claudio è una “prima” Risposta a questa Domanda.
Seguiranno a breve Le Palestre di Educazione Emozionale attraverso le quali sarà ( ed è ) bellissimo pensare che … Insieme, come Volontari del Bene, come Pionieri di una Mission, potremo andare a realizzare quella
ALFABETIZZAZIONE
che le genti del mondo in un certo senso … aspettano.
Aspettano Noi … Aspettano VOI ! !
AD MAIORA ! !