Rimorso è quando ti rimproveri qualcosa che col senno di poi riconosci non andava fatta:
Non andava fatta perché andava contro leggi o regole del tuo codice morale o semplicemente quell’insieme di norme che per buona abitudine e pace ti ispirano nell’azione quotidiana ed alle quali tu aderisci in termini di coerenza personale.
Possono essere i dieci comandamenti o il “codice della strada” … o … le “regole del gioco”.
Puoi NON aver “onorato il padre e la madre” o desiderato la donna d’altri o semplicemente essere passato col rosso … e le conseguenze di quest’azione possono essere state – agli atti della tua valutazione e del senno di poi – ragionevolmente e sensatamente ritenute colpevoli di errore … e di cui “pentirsi “.
A maggior ragione poi se – passando col rosso – ho comportato un incidente dal quale sono uscito illeso ( ma qualcun altro NO ) oppure se, desiderando la donna d’altri, ho poi tradito mia moglie e mi sono raccolto separazione e divorzio ahimè non messo in conto, non desiderato.
Magari anche semplicemente ritrovarsi a perdere il genitore Verso il quale non hai considerato a suo tempo un bisogno, opportunità o desiderio di essere più presente … per assistenza o compagnia e poi … E’ troppo tardi.
Quando ti rendi conto: è troppo tardi !
Allora ti rimproveri la tua assenza o latitanza … ed il rimprovero può diventare tormento, può diventare senso di colpa, può diventare disagio con te stesso: non espresso in consapevolezza di pensiero o verbale, ma “umorale”, che ti accompagna a livello conscio o inconscio nelle situazioni e contesti dove consumi la tua esistenza avvertendo sensi di colpa ad ogni … “richiamo”.
Appunto.
Rimorso è anche – dunque – quando ti accorgi di avere sbagliato e per il tuo errore ha pagato qualcun altro. Magari ora è tardi per riparare, o semplicemente non è più possibile farlo, o semplicemente ti vergogni di … riconoscere la tua colpa e perdonarti.
( Ma chi mai ci ha insegnato qualcosa al riguardo ? )
Rimorso è senso di colpa anche quando – ad un livello più sottile ed inconscio – mentre Tu ti pari davanti tutto un quadro di giustificazioni razionali a rassicurare un tuo comportamento egoico, una tua azione magari “normale”, “ordinaria” ( colpevole però di danno verso terzi o verso altri ) Tuttavia ti accorgi, intuisci anche che, a livello profondo, hai una qualche forma di responsabilità che, con la complicità dello stato delle cose, non hai voluto ammettere, affrontare semplicemente per poterla in qualche modo ascoltare.
Il rimorso per non aver saputo dire di no, quando il “no” andava dato: verso un figlio, verso una persona cara.
Il rimorso per non essersi fermati a prestare un soccorso istintivamente richiamati da un’altra egoistica priorità.
Il rimorso per richiami di evasione che non ci hanno visto studiare abbastanza per superare un esame.
Il rimorso per non avere detto la verità quando andava detta, per avere “coperto” un amico o un’amica. O comunque di non aver saputo dire la verità, per una falsa pietà … poi evoluta in constatazione di ipocrisia e, appunto, rimorso.
Il rimorso per non avere fatto spazio al proprio coraggio di osare che pure c’era ma valutazioni difformi ci hanno portato su strade sbagliate … e da allora ancora paghiamo – in Rimorso – la conseguenza e l’errore.
Mille sono le forme ed i modi con cui il rimorso si colloca nell’esperienza della persona a livello più o meno consapevole.
Come per tutte le emozioni ( gli stati emozionali, gli stati psichici) non abbiamo ricevuto educazione in merito: per farcene un’idea chiara, precisa; una capacità di gestione “capace” di mettere in campo comportamenti compensativi o riparativi di uno stato di realtà percepita spesso quantomeno con sentimenti di disagio.
Da PICCOLI quando c’hanno insegnato i peccati veniali e i peccati mortali a catechismo, il RIMORSO si accompagnava ad una assenza di pace ed alle valutazioni coerenti con quelle indicazioni e differenziazioni, … e andava in qualche modo riportato poi in Confessione.
Da Li ne veniva fuori il sollievo ( la remissione dei peccati, l’assoluzione ) e se nel frattempo c’era stata una punizione ( magari “reale”, in Famiglia, a Scuola ) tutto questo si riconduceva ad un riequilibrio facilitato dalle regole del gioco e d’ambiente: l’educazione in generale.
Ma restava tuttavia un senso di colpa, comunque, per non avere aderito, “intimamente”, alle ragioni che comportavano punizione e riparazione, perché a livello profondo si poteva avvertire un senso di ingiustizia patita. E tutto questo creava una potente contraddizione che ci ha accompagnato negli anni e nel tempo.
Lasciati “soli” alle prese con le nostre emozioni siamo riusciti a fatica a recuperarci in un’esperienza “fai da te” per recuperare equilibrio, capacità di farcela, comunque per … andare avanti. Spesso però tutto questo ha comportato tratti di personalità segnati da vicende più o meno personali e particolari per ciascuno che ci hanno fatto in qualche modo capire, alla distanza del tempo e degli anni, col senno di poi, che qualcosa non andava bene ( Tutti gli aspetti declinabili per ogni nevrosi personale ).
Ed in questo senso – anche – quella sensazione di disagio, di rimorso: una sensazione di rimprovero e risentimento per essere stati soggetti ed oggetto di qualcosa più grande di noi. E questo qualcosa incombe tuttora e ci fa dispiacere; ci fa dire: se avessi potuto …fare diversamente, … essere diversamente … forse …
… da GRANDI il rimorso assume toni più chiari, meno fumosi, meno incerti e può riguardare la decisione per un aborto, la decisione per un divorzio, la decisione per un qualcosa che segnava offesa di un codice di valori fatti propri, coerenti con quelli sociali del bene comune, coerenti con quelli personali del Bene personale … e tuttavia questi Valori ci siamo ritrovati ( per avere subito emozioni – pesantemente interferenti sul piano mentale ) ancora una volta a tradirli e di conseguenza ad avvertire tutto il peso di quello che nella realtà ne può essere derivato.
Un aborto a risolvere una storia d’amore, un cane abbandonato, un prestito non restituito ( o non restituito nei tempi giusti ) che ti è costato comunque un’amicizia o un una perdita di stima. E tu magari non te la perdoni o semplicemente provi rimorso: il “senso di colpa” per non essere stato capace di rispettare accordi presi … e ancora ti chiedi, … e ancora non sai perché.
Ed il discorso si può fare lungo. Ognuno qui può andare ad indagare, lungo il percorso intero della sua vita, dove e come un senso di colpa, un rimorso – quando anche un rimpianto mescolati insieme – possono avere comportato una sensazione di errore, un rimprovero ed anche – perché no – per tratti o per tutta la vita: Un tormento che ci ha accompagnato, mai risolto.
Banalmente – si fa per dire – penso all’ultima pandemia quando: … quante persone possono avere vissuto il rimorso di essersi vaccinate – di avere subito il ricatto sociale e politico del vaccino, per non perdere il lavoro, per non perdere Libertà, per non trovarsi in difficoltà maggiori che più facilmente si potevano evitare “Abbassando” la testa – … rimorso di essersi vaccinate in ragione di, poi, prezzi alti pagati, fino al rischio della vita, propria o di altri Cari.
Ed il rimorso Allora assume la forma della rabbia verso il Sistema, verso chi ci ha ricattato, verso tutti i conoscenti ed amici e colleghi che ci hanno in qualche modo pressato o minacciato di solitudine ed abbandono, non sostenuti ed in preda a paure seminate ad arte … Rabbia dunque … verso tutto ciò che ci ha comportato, quindi, decisioni prese contro il bene personale, per convinzione, ma poi per intuizione ed elaborazione implicita con la sensazione aggiunta che ci ha fatto e ci fa dire: ma “che cosa ho fatto” … ormai troppo tardi.
Troviamo Paradossalmente, in merito, il Rimorso – proprio lì – in quelle persone che hanno provato odio verso i NO Vax ed analogamente oggi continuano a provare odio … perché i NoVax avevano ragione.
Loro hanno scoperto e vivono “raddoppiato” il senso di colpa: per odio prima e per odio dopo, e però : Odio comunque contro se stessi, perché da questo punto di vista “Tu” sei l’unico responsabile amministratore del tuo libero arbitrio … in fin dei conti.
Ed il discorso si può – scrivevo – fare lungo: l’invito è quello di andare a vedere “dove”, ad insindacabile giudizio di ciascuno, nella propria vita, nella propria storia, un senso di colpa “velato”, un rimorso, un tormento ci accompagni o ci abbia accompagnato fino a loro naturale soluzione ( se risolti ) e possa essere portato qui a testimonianza di una “parola” – RIMORSO – il cui significato assume la chiave di lettura personale.
Il cui risvolto è personale.
Che cosa significa per te Rimorso.
Che cosa significa per te “senso di colpa”.
Ecco: dircelo può significare collegare Conoscenza ed Esperienza.
Farcene un “Insieme” di sintesi; e di quest’ Insieme farcene, dedurcene una regola, un principio, una consapevolezza, un comportamento mentale, una deduzione ed una conclusione utile per poterci in qualche modo “Formare” ed “Educare” sulle cose della realtà, sulle cose della vita, sulle cose
( Emozioni e Sentimenti ? )
della nostra storia personale che portiamo avanti … a volte pagando prezzi non giusti.
Abbiamo – Mi viene da dire – il dovere morale di recuperare un “renderci conto” di “dove” e “come” ci siamo trovati a prendere decisioni che poi abbiamo rilevato sbagliate …
e che da questo punto di vista ci hanno comportato il prezzo pagato per la conseguenza di errori.
E’ qui che dobbiamo cercare di imparare. Imparare dall’errore per potere evitare di ripetere l’errore.
Imparare dai limiti e dai condizionamenti subìti per poterli riconoscere ed affrancarcene in tempo, agendo in una maniera diversa, avendo imparato dalla realtà a stare in maniera “diversa” in quella realtà.
E la realtà stasera siamo Noi, qui : qui che leggiamo le parole, che le coniughiamo all’interno di significati e “senso” che di volta in volta abbiamo loro dato negli episodi delle nostre storie di vita … per farcene il racconto il più giusto possibile, il racconto “vero”, il racconto “utile” … per potercene rendere conto in termini di EDUCAZIONE.
E poiché il “minimo comune denominatore”, “Ancora una volta”, sono le EMOZIONI ed I SENTIMENTI – per qualunque tipo di esperienza Vitale – di questo Noi umilmente ci proponiamo di trattare.
Per andare verso una Nuova Educazione, mai esistita e quindi di “Originale” ( per ricerca disciplinata ) realizzazione.
Una EDUCAZIONE delle EMOZIONI e dei SENTIMENTI
da proporsi a “Disciplina Scolastica” di Insegnamento ,
Una A L F A B E T I Z Z A Z I O N E per tutte LE GENTI
DEL MONDO.
A D M A I O R A ! !