Sentimenti In Salotto : IL CORDOGLIO – lunedì 21 OTTOBRE – ore 21

 

Cordoglio è quando senti dolore nel cuore.

( Poco importa – quindi a prescindere – se stai scrivendo o verbalizzando o esternando condoglianze di circostanza, dovute ad occasioni di partecipazione all’ultimo funerale, a eventi di commemorazione dove – per vicende sociali, politiche, culturali – esso Cordoglio ha ragione di venir portato e proposto a testimonianza ed a parola che sottolinei la portata storica dell’evento ).

Quando penso al cordoglio penso all’ultimo saluto. Quel momento in cui le persone convenute – in raccoglimento alla benedizione del prete che licenzia la sua cerimonia – vengono attraversate da un brivido di reverente consapevolezza del dispiacere, del dolore, della perdita, della mancanza, del … ” non ci sarà più “: saremo senza di lui o di lei, ” non ci saranno più ” … saremo un po’ più soli.

Luoghi comuni del pensiero che lasciano priorità all’esperienza del cuore che in quel momento è nella sua condoglianza più sincera, più autentica, la meno razionale, la meno pettegola di riflessioni su “quanto” di cose del mondo le persone “separate e partite” possono averci rappresentato a memoria … Ed anche a ricordo.

Quel ricordo, quel concentrato di libere associazioni che salgono dall’inconscio individuale e che fanno “tutt’uno” della storia di una persona o delle persone “andate”, tutt’uno del soggetto attore di eventi della sua  storia, più o meno lunga, più o meno corta, tuttavia concentrata in un momento di dolore, in un sentire del Cuore: un momento dove il pensiero non è presente ma è piuttosto presente l’esperienza dolorosa del cuore.

Il CORDOGLIO, appunto.

In sintesi Cordoglio come momento particolare: dove le parole delle persone presenti o la parola della persona che commemora o in qualche modo l’insieme delle percezioni di tutto l’ambiente che costituisce vissuto realizzano, dentro ciascuno, un “sentire particolare”: fatto di tensione del corpo, fatto di vibrazione, fatto di richiamo a valori che ci trascendono e che ci fanno consapevolezza e coscienza di tutto questo nell’attimo fuggente.

Dunque il Cordoglio non tanto come stretta al cuore ed esperienza di dolore fisico, ma piuttosto esperienza di dolore del cuore e di vissuto di livello più sentimentale: il Livello della Dimensione dei Sentimenti di cui in Salotto trattiamo.

Cordoglio, dunque, quando senti che la parola ti fa stringere il cuore ( se “dedicata”) , per un evento doloroso, per le persone “soggette”:  un incidente e una morte, la perdita di una persona cara … o semplicemente una tragedia: tragedia che può anche essere lontana ma tuttavia per il tuo cuore è vicina.

Penso alle bombe che hanno ucciso bambini in Palestina a migliaia… non diverso il dolore per le centinaia di altri bambini uccisi a provocare le ritorsioni citate.

Penso ai civili rifugiati che non sono protetti nemmeno nei rifugi, ma bombardati anche negli ospedali, anche nelle scuole.

E penso alle morti improvvise di cui la cronaca ormai ci fa resoconto quotidiano … né più né meno di quando, fino ad un anno fa, il bollettino di guerra citava i numeri dei morti per pandemia.

Il Cordoglio oggi è nel sentire la latitanza di quella statistica, l’assenza di ricerca del perché dei malesseri improvvisi ed esiziali … ora come allora “nessuna autopsia” a ricercare verità capaci di vanificare sospetti … complottistici ?

La mente riflette circa le mancate ragioni … Ricerca le mancate ricerche … si interroga sui mancati “perché”, i “mancanti” perché.

Il Cordoglio lo senti in quell’impotenza, in quell’ empatia che ti fa sentire “dentro il cuore” lo stupore di chi rimane, la sorpresa di chi è impreparato a sentire quel “certo” dolore, di chi era lontano dal prevedere, di chi è tormentato dal non potere in qualche modo giustificare, farsene una ragione.

E il dolore del cuore diventa dispiacere, diventa frustrazione, diventa rabbia, può diventare psico agitazione …

È tanta la sofferenza del cuore per chi come me pensa a quante morti,  ingiustizie siamo costretti a raccogliere, a vederle recitate nelle cronache dei giornali.  Le cronache dei mass media, le recite dei personaggi pagati, comprati, corrotti …

Sentire parlare di piani di guerra per la Vittoria anziché di piani di pace, o di proposte di pace.

Leggere sul giornale dell’intervento delle Milizie spedite a reclutare giovani riuniti in feste musicali sui prati per essere mandati da lì a poche ore a morire al fronte, al servizio di “Cause Perse”, al servizio di motivazioni sataniche.

Cordoglio per i giovani reclutati da mandare al fronte: su qualunque fronte: quello della Russia, quello dell’Ucraina, quello degli Hezbollah, degli israeliani, degli iraniani …

Il Cordoglio per “quante” vittime sconosciute sacrificate sull’altare di giochi di potere finalizzati all’ … “Agenda 2030”.

Cordoglio per i polli di Don Abbondio che siamo ( dovrei dire Renzo Tramaglino ) che ci scorniamo tra madre e figlie, parenti ed amici, divisi… apposta per farci migliori vittime di Giochi, ai nostri danni consumati, perversi.

Il dolore del cuore per questa ignoranza dei più, dei tanti, delle maggioranze relative che agiscono da assolute per la codardia e vigliaccheria di rappresentanti del popolo servi di ALTRI POTERI, con le ragioni – per cui si vota prona adesione – in nome di una Scienza che Scienza NON  è, in nome di diritti che Diritti NON sono, in nome di imbrogli “barattati” per Doveri di Pronto Soccorso INVENTATO !

Giovani che non vogliono la guerra ma che nutrono sentimenti di pace, e tuttavia costretti a subire un gioco al massacro.

Cordoglio finanche per questi Servi di un potere nascosto sovranazionale finanziario, “alieno” in ogni senso ed alieno da ogni buon senso o virtù … che sappia di pace e di amore, piuttosto che di guerra e di odio e morte.

E visto che cordoglio significa – da vocabolario – dolore profondo per lo più collettivo … ( il Presidente della Repubblica esprime il cordoglio della Nazione … et cetera et cetera ) …

Allora chiediamoci: io “mi chiedo”: con chi ho ricordo di aver  condiviso questo dolore profondo, nella mia vita e nella mia storia con altri, con chi altri, con quali altri …

beh … Certamente la prima associazione che faccio è riferita a quando, un anno fa, Fabrizio ( 59 anni ), mio amico padrone di casa – dove sono tuttora ospitato in comodato gratuito – ci ha lasciato dopo due mesi di Turbo tumore e dopo tre vaccinazioni… e Non entro nel merito dei particolari.

Chiara la sorpresa, il dolore, il lutto, Il Cordoglio da parte di Tutti: parenti, tanti amici, colleghi della Croce Rossa di cui era Volontario e da lì il pedaggio esiziale pagato ( a mio parere ).

Forte il Cordoglio per una tragedia che può essere legata ad una commedia … perché, tra l’altro, nel caso della nostra vicenda pandemica e sempre a mio avviso i limiti tra commedie e tragedia sono stati molto spesso fusi e confusi.

Tornando indietro, molto lontano nel tempo, ricordo ai tempi delle Brigate Rosse l’omicidio di Aldo Moro: il cordoglio che colpì tutti coloro i quali in apprensione avevano seguito i momenti del sequestro fino alla sua esecuzione: lì ricordo veramente un grande grande dolore: mi rivedo giovanissimo: la sorpresa, la fitta al cuore, la speranza cancellata, il dolore per quell’uomo che comunque ispirava la mia militanza politica nella “Sinistra” DC: una guida, uno statista, una Persona in cui credere … di statura di cui si è persa traccia negli anni a seguire.

Anche L’assassinio di Kennedy fu per me occasione di  sentimento di Cordoglio. Esperienza di lucida presa di coscienza di dove può arrivare l’odio, di dove può arrivare la tragedia umana nel colpire a morte gli “avversari” non necessariamente “perché” “politici”… ma semplicemente perché si collocano sul fronte che potremmo definire del Bene laddove altri sono ben radicati in un Sistema che “sa” di Male.

La morte improvvisa, che ci trova impreparati, in pubblico o in privato, per la giovane età della persona o per la tragedia che riguarda personaggi pubblici o meno pubblici – tuttavia degni di essere riportati nella cronaca dei giornali – è per ciascuno di noi : Cordoglio.

Ed il “condividere riflessioni sulla storia della persona” diventa “il modo” con cui ci si spende in dolore recitato … oppure il “modo” è il silenzioso soffrire del proprio cuore a meditazione di quanto siamo – nella fragilità delle leggi della vita – esposti appunto ogni tipo di soluzione.

Un sentimento quello del cordoglio difficile da rappresentare a parole più che qualunque altro.

In verità anche perché quelle rare volte che ci è capitato di viverlo in termini di partecipazione autentica, intima, vissuta e sofferta, verosimilmente abbiamo più facilmente registrato, e anche qui “subito”, il dolore del cuore … mentre con la mente ci interrogavamo più o meno attoniti e senza risposte, sul … “perché”.

Qui oggi l’occasione di darci la possibilità di descriverci, di riparlarcene e farcene un momento di descrizione, di meditazione, di percorso dei vissuti …

Nel caso mio personale … Un ricordo che recupero – e che sento di poter raccontare – è quello della morte di un mio carissimo amico. All’epoca io venticinquenne, lui 65 anni. Di nobili discendenze mi aveva onorato della sua amicizia e come dirigente dell’UNITALSI  aveva favorito un mio pellegrinaggio a Loreto ove feci esperienza di Barelliere … un’esperienza straordinaria. 

Tornando da Reggio Emilia dove per 9 mesi svolgevo un corso di formazione  e decidendo di andarlo a trovare come d’abitudine ma anche soprattutto per chiedere sostegno ad una mia candidatura alle elezioni comunali ( 1975: Aprilia provincia di Latina) apprendo della sua morte e quindi di un duplice vuoto: quello dell’amico pronto a sostenerti, ed autorevolmente, e quello della persona cara che improvvisamente viene meno e lascia un vuoto grande. 

E qui Credo che il cordoglio più propriamente significativo sia quello di chi, pur condividendo pubblicamente un momento di dolore, di riflessione, di lutto … Tuttavia sente il bisogno di ritirarsi in solitudine, a farsi una compagnia esclusiva “dentro” con la persona venuta meno: cordoglio infinito.

Voglio anche lasciare scritto qui il dolore provato per la morte del mio cane. che mi ha tenuto compagnia per 12 anni in Umbria, ad Acqualoreto, dove ho abitato per 25 anni, in un casale, sede anche della mia Scuola di Comunicazione. 

Sai (l’avevo chiamato così) me lo portarono in dono da Roma, cucciolo raccolto per strada, un incrocio tra un lupo ed un setter. Da allora vissuto con me, inseparabile.

Morì a 12 anni di età, all’improvviso .. nel giro di due tre giorni. Ricordo scavai personalmente la fossa per seppellirlo e porto scritto nel cuore le vibrazioni di quei momenti così come il Cordoglio condiviso con l’amico carissimo Professor Fruganti ( responsabile a Perugia dell’Università di Veterinaria )  prodigo di assistenza in maniera incredibile avendomi mandato, in giorno di domenica da Roma, un suo assistente, per prelevarlo e ricoverarlo nella clinica Veterinaria che era chiusa in quella circostanza.

Ora, infine, l’invito, questa sera, a ciascuno di Voi, sulla parola CORDOGLIO, è quello di scendere a cogliersi nel proprio “dentro” così come io stesso ho appena testimoniato. 

Cercare là dove il dolore fisico ed il dolore psichico ( emotivo ) lasciano spazio al dolore più sentimentale, dove il significato che si dà alla parola “dolore” diventa qualcosa di un sentire che “sì” è nel fisico, che “sì” è nell’emotivo, ma che è soprattutto riflessione consapevole e cosciente ( su questi insiemi di sentire) di quanto quel dolore assuma un significato di portata più collettiva, più storica, più empaticamente condivisibile, più diapasonicamente risonante … nello scoprirsi, intuirsi  di essere insieme “Uno”: … a soffrire, a patire, a guardarci negli occhi per dirci … : anche il tuo dolore è come il mio : condividiamo lo stesso dolore … Portiamo la stessa passione nel cuore !

Proviamo dunque ora, come ogni volta, proviamo, provate ciascuno ad entrare in contatto con la parola CORDOGLIO e con “dove” e “come” questa parola ed il significato di questa parola ci vede o ci ha visto, nella nostra memoria, interpreti di un momento, di più momenti, di un periodo all’interno del quale il dolore del cuore ci può essere ancora oggi presente e …  ” parlare “.

Questo modo di raccontarci o di ripercorrerci nella storia dei significati ” personali ” delle parole di ciascuno ha il Valore “proprio” della “composizione” di questi significati la cui sommatoria rappresenta, per ciascuno, un Tesoro di conoscenza delle esperienza  che potremmo definire didattico-pedagogico- … “culturale”, accanto al “naturale sentire” del Sentimento del Cordoglio il quale, nel cuore, certamente non ha  bisogno di parole per essere  sperimentato, ma ha bisogno di parole per essere appunto condiviso, compreso … ( oltre che “capito” sul piano mentale interpersonale) “compreso” a livello di cuore.

E lì, nel cuore,  abbiamo sicuramente tanto bisogno di poterci comprendere, di poterci raccordare su più fronti e farcene vantaggio, nella solidarietà sociale che cerchiamo, ciascuno, di perseguire  per semplicemente stare bene, stare meglio … là dove col nostro contributo valutiamo intuitivamente che questo sia ancora possibile. 

Possibile, cioè, realizzare che il cordoglio è l’Empatia che si fa dolore per un essere umano, dolore per la natura di un animale, dolore per la natura della natura … quando offesa ed uccisa.

Realizzare che cordoglio è soffrire nel cuore per la perdita di una persona, di un valore affettivo, per un ideale tradito, per un amore venuto a mancare.

Ovvero Cordoglio come perdita di  un amore che non puoi più corrispondere, dare, riconoscere, servire e come ferita che resta a segno di un desiderio troncato, perduto … ancorché  ogni persona sa di potere mantenere  nell’interiorità … vivo, nel dolore: l’amore.

Cordoglio è – allora ed infine – il vissuto di una condivisione che si fa  empaticamente ancora più “Una”: una condivisione  del dolore, provato dal cuore, che si “raccoglie” tra più ( o in più ) persone “raccolte” in amore.

Vissuto che trascende la dimensione umana, terrena, per farla Celeste … per farla Divina.

… E noi siamo qui per fare, di tutto questo lavoro di

insieme, Salotto dopo Salotto, una costruzione pedagogica

di Formazione che sappia, sempre più e sempre meglio,

di una Educazione di Emozioni e Sentimenti

da promuovere,  attraverso Palestre ad Hoc,

in Italia e nel Mondo.

 

       A D     M A I O R A   !   !

 

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