Sentimenti In Salotto : IL COMPIACIMENTO – lunedì 16 SETTEMBRE – ore 21

Mi compiaccio …

Siamo  compiaciuti …

Le esprimo il mio compiacimento…

COMPIACIMENTO è una parola che abbiamo ascoltato in varie circostanze, come parola di uso quasi comune  nel senso ordinario della parola stessa.

Sostanzialmente ci fa pensare ad un piacere provato per qualcosa o “in ragione” di qualcosa … Grazie a qualcuno o “verso” qualcuno, che dà occasione del piacere che si prova e che si “approva”, che viene rappresentato ancorché condiviso.

E’ dunque, a mio avviso, un sentimento che raccoglie e sintetizza un insieme di termini che si fanno convergere su questa parola e verso il sentimento che rappresenta.  Questi termini sono: soddisfazione, contentezza, per qualche aspetto anche apprezzamento… approvazione, orgoglio !

Compiacimento è quando ti guardi attorno, a qualunque ora del giorno: può essere al risveglio o qualunque altro momento dopo, può essere un attimo prima di addormentarsi … e ti accorgi, all’improvviso, che sei in un posto dove ci stai bene, in un ambiente che gradisci (ospite o a casa tua ) , in relazione con persone che, quand’anche fossi solo, comunque ti comportano una sensazione di gradimento.

E allora scopri che tutto questo si raccoglie come in un’emozione di piacere e nel momento in cui la registri ti si “ferma”…”ti prende” ed in un certo senso te la percorri, te la definisci in riflessione e così ti accorgi che questa dimensione, questo insieme di cose, tutt’insieme, fa un piacere “in più”, fa una “consapevolezza” di questo piacere e tu lo sperimenti come quel sentimento che possiamo chiamare COMPIACIMENTO: perché ti compiaci con te stesso, ti comunichi questo piacere, ne approfondisci lo… spessore.

Ed  ancora quando riflettendo sulle cose che hai, sulle cose che sei, ti accorgi che ne sei contento, che ne approvi la dimensione del loro esistere … e tu, “dentro”…  ne riconosci il valore; senti quanto piacere tutto questo ti comporta.

Ecco il compiacimento è un piacere “aggiunto”, è un valore aggiunto al piacere per il tramite di una riflessione mentale che “del sentire” l’emozione del piacere, di essa ne fa un Sentimento, cioè ne fa una riflessione mentale, ne fa un valore che si aggiunge (“aggiunto” appunto ) e si fa parola: il COMPIACIMENTO, parola che traduce e crea – in libertà e responsabilità di valutarsi – la definizione ed il senso di questo sentimento che il compiacimento è e la parola vuole esprimere: cioè tutto quello che con piacere Ti si viene raccogliendo dentro e tu ne registri – quasi passivamente – i dati, salvo poi commentarteli e … ” compiacerteli “.

Una persona compiaciuta la cogli nella sua espressione: è quasi sornione, sa il fatto suo,  trasmette con un sorriso a mezza bocca un qualcosa che sa di consapevolezza intima o interiore, che sa di “gusto”: consapevolezza di pace, consapevolezza di pienezza e buon umore. Ecco un po’ di aspetti che mi capita di raccogliere a volte in persone che nella loro compostezza, nella loro tranquillità, nella trasmissione della loro empatia mi inducono ad intuire, rappresentarmi un loro sentimento di compiacimento.

Compiacimento diventa Allora – a mio parere – esprimere, proporre, condividere contentezza, condividere soddisfazione, condividere approvazione e condividere il piacere che tutto questo stato sentimentale nel suo insieme ti comporta.

Ecco il farsi luogo del Compiacimento: una sintesi di energie sentimentali Quali quelle appena sopra riportate.

Un sentimento che definisce un’esperienza di piacere ma che esprime anche il bisogno contestuale di esternarlo questo piacere, di sottolinearlo: quasi a dare un valore aggiunto, verso la persona o verso se stessi, quando questo piacere viene commentato, apprezzato, acquisito quale Valore aggiunto, in termini di contentezza, di approvazione, di soddisfazione.

Mi compiaccio e te lo comunico perché sono contento che tu hai superato l’esame, hai preso  l’ottimo voto di laurea, hai vinto un premio di poesia, hai conseguito comunque un risultato al quale tenevi … o magari sei semplicemente riuscito a chiudere con soddisfazione una giornata di lavoro. 

Ed allora l’esperienza di piacere che questo dato di realtà mi comporta vede aggiungersi una riflessione, ovviamente “mentale”: dove questa emozione di piacere viene  riconosciuta ed accresciuta come valore aggiunto: come bisogno di sottolinearlo questo piacere, di goderselo, per poi in un certo senso condividerlo per provare insieme quello stesso piacere che diventa il Sentimento di Compiacimento: condividere la stessa soddisfazione, condividere la stessa contentezza per il risultato conseguito.

Una eccitazione per qualcosa, dunque: ho un piacere per una persona, ed ecco la mente che commenta questo dato emotivo (sentire emozionale) e che ne fa un sentimento di contentezza, di valutazione positiva, di plauso, di agio e quindi di accettazione, con soddisfazione.

Ecco qui si gioca ( è in campo ) il sentimento del Compiacimento.

Per certi aspetti qui possiamo ricongiungerci al sentimento dell’Orgoglio, elaborato la settimana scorsa.

Possiamo cioè sperimentare, insieme con un piacere che sentiamo, anche il bisogno di “condividerlo” “questo piacere” con chi ce lo ha favorito, ce l’ha messo davanti, ci ha consentito di fruirne (questa persona, questo fatto, questa cosa per cui ci compiacciamo ) e di apprezzarlo come valore di grande soddisfazione, di contentezza e come dicevo prima anche eventualmente, oltre che di approvazione … anche di Orgoglio.

Un sentimento così io l’ho provato quando mio figlio ha conseguito la laurea in filosofia al Trinity College in Dublino. Scoprire che veniva ufficialmente menzionato come il primo ( PRIMUS SUPER PARTES ) di 200 persone del suo Corso, con lui pure tutte riunite alla Festa di laurea, non poteva non crearmi un grande piacere, una grande soddisfazione e quindi un Compiacimento: non potevo non condividere con lui – come feci – tutto il mio piacere per il suo successo, e la mia soddisfazione.

Quindi quel “mi compiaccio” che prendeva ed esternava le vesti della contentezza per lui, ma anche per me, della soddisfazione sua, ma anche mia … e quindi un sentire “condividendo” ( cioè “da condividere” ! ) … che è il Compiacersi per la stessa cosa, in identificazione reciproca, e in simpatia ed empatia, in commozione, in tutto ciò che fa l’evento ricco di eccitazione emozionale che viene dalla Mente sperimentata e commentata in termini di Agio, in termini  di soddisfazione, di contentezza – a livello sentimentale – ed in termini di approvazione e riconoscimento di valore – a livello di concetti razionali -.

La stessa cosa sperimentai quando mio figlio ottenne il Master e poi il Dottorato ad Oxford e poi si è realizzato lì, presso quella università, come docente di filosofia.

Quindi “si”… tutto l’orgoglio di padre, tutta la soddisfazione per vedere premiati gli sforzi che ben conoscevo, le fatiche ed i sacrifici …

“tanto” il piacere “tra me e me”; ed al tempo stesso “tanto” il desiderio di condividere questo piacere, questa soddisfazione, questo … Compiacimento.

E analogamente per mia figlia ( per non fare torto a nessuno ) quando appresi che dopo la specializzazione in psicologia si era iscritta libera professionista all’Ordine degli psicologi di Amsterdam e contestualmente all’Ordine degli psicologi di Londra, in quest’ultima metropoli pure incaricata di docenza universitaria.

Come non puoi non compiacerti in ragione di queste conferme autorevoli.

La Cerimonia di laurea a Londra: quante emozioni ! … il compiacersi per essere lì a godere i vari momenti di Rituale : tutta un’esperienza di grande piacere, di grande soddisfazione … e di grande COMPIACIMENTO ed Orgoglio per chi vede in quei traguardi bellissimi anche premiato il frutto dell’educazione servita dal genitore. 

Compiacimento dunque come esperienza del  piacere e spinta alla condivisione: riconoscersi il proprio piacere e condividerlo con l’altro: condividerlo all’interno di un vissuto che si riscontra e si verifica per esperienza emotiva e sentimentale.

L’artista che ha realizzato un’opera d’arte e che la vede esposta e promossa in un museo o in una galleria d’arte: e qui tutto il piacere di avere realizzato un obiettivo professionale, creativo, artistico ma al tempo stesso anche il piacere di chi fruisce di quell’Opera d’arte, chi anche la vende quell’opera d’arte … e si compiace della propria bravura e della propria collaborazione verso l’artista e con l’Artista.

Ecco Allora il compiacimento dell’artista e del gallerista insieme: che sulla stessa opera d’arte avvertono tutta la soddisfazione di un obiettivo centrato e anche della collaborazione e comune interesse realizzato.

Compiacersi per il lavoro svolto che ha permesso di conseguire quell’obiettivo.

Compiacersi per il riconoscimento di valore: ché i lavori svolti, da più parti, hanno conseguito con successo l’obbiettivo comune.

La soddisfazione di avere portato un affare a buon fine: l’agente immobiliare che ha venduto un immobile, il promotore di una qualunque vendita che ha realizzato quella vendita, il professore che vede promossi i suoi alunni, il Preside di una scuola che vede con soddisfazione i traguardi conseguiti in termini di profitto dagli studenti e che si compiace “di”  e  “con”  professori ed allievi .

Laddove Dunque il piacere realizza un’esperienza emotiva della quale si prende atto quasi passivamente il compiacimento è quella elaborazione dove il sentire piacere diventa, attraverso un’operazione mentale, valorizzato positivamente come soddisfazione, come approvazione e quindi questo sentire diventa mentale e diventa sentimento, diventa sentimento del compiacimento: riconosco valore a questo Piacere. Me ne Compiaccio. Sono stato bravo.

Piacere di : essere stato “Bravo” a fare l’amore, “bravo” a regalare un piacere, “bravo” a conseguire per un’altra persona un obiettivo di valore: diventa la soddisfazione di esserci riuscito, diventa il compiacimento come sentimento di questo valore aggiunto. Diventa il piacere di condividere piacere.

Personalmente provo e sperimento compiacimento quando penso ai miei 75 anni nel corso dei quali ho realizzato “tanto”: … di possibile e di impossibile, in coerenza ed in etica di comportamenti…

… Nelle relazioni umane e nella relazione con me stesso: e qui ringrazio L’Essere Supremo –  che chiamiamo Dio – per quello che ho, agli atti della mia storia, in consapevolezza ed in coscienza.

E non posso non provare piacere di “essere così” e non compiacermi di questo, nel momento in cui ci rifletto sopra. Un piacere che realizzo quando m’ascolto e m’accorgo che vivo una dimensione di pace, di amore, di desiderio di condivisione di questo piccolo servizio teso alla Causa che servo: l’ ALFABETIZZAZIONE  di cui sapete e che siamo qui a realizzare come Pionieri, col porre insieme le prime pietre di questo cammino di realizzazione e di MISSION.

condividere questo pensiero è l’emozione del Piacere che diventa il Sentimento del COMPIACIMENTO.

Compiacimento è vivere – in questo momento che sto scrivendo la bozza del Lavoro dell’articolo – è vivere questa fatica e questo piacere misti insieme a fare dedizione a questo compito, a questa Mission.  E non posso non essere, tra me e me, compiaciuto di quello che sto facendo e quindi cosciente del piacere che “mi dico” e che “mi dà” la consapevolezza di sapere che poi raccolgo insieme tutto quanto “abbozzato” e – riveduto e corretto – ne viene fuori l’articolo che sto leggendo ora qui.

Questa Mission che mi dà, dal corpo alla mente, una sensazione di contentezza, di gioia, di soddisfazione che s’abbraccia in tutta la Persona.

Mi approvo da me in autostima: ed è il sentimento del compiacimento, a mio modesto avviso, del quale  non posso che prenderne atto e congratularmi con me stesso per essere riuscito a realizzare così tanto piacere da doverlo riportare scritto qui e parlarne con Voi:

Il piacere di essere riuscito a realizzare l’avvio di una Mission attraverso questi piccoli-grandi momenti di Salotto ed il COMPIACIMENTO arricchito anche dal sentimento della gratitudine per ciascuno di Voi.

Ho rappresentato fin qua, in libertà, quanto di risposte il Titolo del sentimento in trattazione mi ha stimolato.

La domanda è:

quali esperienze sono per Noi ( Voi ) riconducibili alla parola Compiacimento ?

Quali esperienze nella fattispecie sono associabili all’emozione di un piacere che abbia comportato il valore aggiunto del Compiacimento ?

E’ il compito che assolviamo ogni lunedì sera in questo Salotto.

Parlarne, commentare e confrontarsi, fa luogo ad un insieme ordinato di conoscenze, dal valore inestimabile per quelle che sono le verità storiche personali riportate e le elaborazioni personali pure riportate.

L’insieme dei contributi comporranno una sommatoria di esperienze il cui racconto è edificante nella direzione di alcuni OBIETTIVI  di  VALORE :

il PRIMO : quello di strutturare le esperienze riportate in “definite” conoscenze, ordinabili e fruibili, tutte insieme, ciascuno per se … ma poi anche didatticamente riportabili ad altri – ciascuno a modo proprio – diremo: per una fruizione differita.  

Il SECONDO : quello di comporre le singole trattazioni, elaborate in ogni singolo Salotto, per farne una Proposta di insieme – distribuita per argomenti – raccolta in una pubblicazione ( leggi Libro ) – da intitolare : ” Per una Pedagogia di Educazione dei Sentimenti ” come già previsto per l’analoga pubblicazione : ” Per una Pedagogia di Educazione delle Emozioni “.

Il  TERZO : concorrere a realizzare, insieme con l’Esperienza delle Palestre di Educazione Emozionale, il fine primo ed ultimo della MISSION . . .  che  è  

L’ A L F A B E T I Z Z A Z I O N E   delle  G E N T I  del  M O N D O 

      i n  T e m a   d i 

E D U C A Z I O N E  delle   E M O Z I O N I   e  dei   S E N T I M E N T I 

 

   A D    M A I O R A     !   !

 

 

 

 

 

 

 

 

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