L’ IRA – in SALOTTO lunedì 18 alle 21 – emozionimission.it

E questo per una ingiustizia osservata, un torto subìto per l’ennesima volta dalla stessa persona, un errore commesso imperdonabile, un dispiacere che ti ritrovi intollerabile…(Qualunque sia la sua provenienza, la sua ragione)
Quando si subisce l’onta e l’onda di questa emozione è difficile restare calmi. Anzi, ci si ritrova agitati, come non è mai dato di sperimentare in situazioni analoghe precedenti e come se si fosse colmato un pieno e qualcosa spinge verso una tracimazione !
Anzi… quel “qualcosa” tracima (senza chiedere permessi) e noi dobbiamo soltanto gestire in equilibrio, con attenzione, quello che ci sta succedendo e cioè la difficoltà ad amministrare un carico di energie di aggressività che non siamo preparati normalmente a reggere.

Ma poi ci riusciamo, in qualche modo recuperiamo la calma. Forse abbiamo dato un gran cazzotto sul tavolo e magari ci siamo fatti anche male … ma è il meno. Da persone sane ed equilibrate riusciamo a smaltire tutta la rabbia attivata.

Il bello è quando NON ci riusciamo.

Ma normalmente qui ci soccorre Il buon senso, la riflessione del pensiero costruttivo, l’educazione ricevuta, la capacità già messa alla prova di risolvere in una fantasia (anche aggressiva) l’intenzione che esprimiamo con le parole: “gliela faccio pagare” … “arriverà una giustizia divina” … dovrà “morire anche lui (lei) e pagare per questo” !.

Ecco, ancora una volta: l’animale che ha sperimentato con i sensi ed ha registrato le sensazioni del corpo, ed ha registrato le reazioni psichiche (che sono la forza delle emozioni) fa spazio al pensiero, alla mente, che riflettendo su tutto questo veicola il comportamento proprio verso direzioni dove le elaborazioni mentali, appunto, portano verso atteggiamenti e “decisioni consapevoli” per quanto ci succede, a livello di istinto animale, e ne fa una gestione umana.

Ecco … Qui si gioca la nostra umanità, la nostra capacità (“purtroppo” “autodidatta”) messa in campo dall’ educazione ricevuta, magari “rigida”, non permissiva … che questa volta ci torna a vantaggio, perché il modello che abbiamo interiorizzato di comportamento “rigidamente osservante delle regole” per noi fatte passare magari anche “a schiaffoni”, ci consentono di tollerare, di sopportare e in qualche modo di reggere la sfida della provocazione degli istinti.

Dunque raccontiamoci l’ Ira !

Quando ci è capitato di vivere una situazione che ci risuona come interpretazione dalla parola “IRA” ?

Raccontiamoci quella volta O QUELLE VOLTE che ci ricordiamo essere stati presi dall’ira.

Conosciamo così, l’uno dell’altro, quell’esperienza.

Mettiamole a confronto queste nostre esperienze, cogliamone gli aspetti ricorrenti “uguali” per noi, o “diversi”, nella nostra vita.

Facciamone una conoscenza ordinata. Troviamo il filo conduttore che di questa conoscenza possa farcene valore, farcene una acquisizione di consapevolezza, di “saperi”.

Mettiamo tutto insieme per sintetizzare così una nostra educazione, portarla al confronto in un dibattito con noi stessi e con altri, dibattito capace di arricchirci di capacità di assorbire, placare i bollenti spiriti… al bisogno.

Ci ritroveremo arricchiti, in qualche modo cresciuti, in qualche forma più maturi, con una consapevolezza aggiunta, con una maggiore capacità di non dover ricorrere all’improvvisazione per gestire dati emozionali “a casaccio”, come facciamo da sempre.

Tutto questo è possibile farlo qui, in salotto, o meglio declinarlo in “esercitazioni ad hoc” in PALESTRE di EDUCAZIONE EMOZIONALE (le “NOSTRE” palestre emozionali), dove esercitazioni secondo prassi, provviste di Metodo, recuperano a livello si potrebbe dire “istituzionale” quanto non abbiamo ricevuto nelle istituzioni ufficiali: la Scuola, la Famiglia, la Chiesa il Posto di Lavoro e di Studio.

I luoghi della vita, in definitiva, dove c’è stato detto o imposto – anche per iscritto – che cosa si “doveva” fare e le regole da rispettare … ma dove NESSUNO CI HA INSEGNATO A METTERE IN PRATICA IL “COME” !

ECCO : NOI LO FACCIAMO.

Per recuperare su un mondo emozionale che è stato più facile reprimere, non sempre riuscendoci,
e comunque spesso pagando il prezzo della malattia, della nevrosi, …

Lo facciamo in questo modo, proponendo l’esperienza di questi salotti e NON solo.

Con umiltà, con buoni propositi che abbiamo ordinato – e raccolto come VALORI – in una MISSION e che abbiamo strutturato in PALESTRE di ALFABETIZZAZIONE EMOZIONALE.