INDOLENZA è quando all’improvviso ti accorgi che hai ancora tanto da fare e tu non hai più voglia di “fare” … anzi, è un po’ che stai fermo, soffermato su qualcosa, diversamente distratto da “una” delle cose che ti hanno impegnato fin là.
Che succede?
Oppure è quando ti svegli ad una certa ora … di giorno fatto, e ti accorgi che non hai voglia di alzarti e però nemmeno di continuare a dormire. Semplicemente scopri di non trovare, di avere perso una motivazione per “fare” … di non ritrovarti addosso risorse vitali, energie da dedicare a questo quotidiano darsi da fare.
Ed allora sperimenti una pausa di riflessione: che sospende anche il pensiero, che se potesse “parlare” semplicemente direbbe:
” non me ne tiene ” – “non mi va” …
… Che succede?
Indolenza è quando rallenti e ti accorgi che qualcosa non ti motiva più, non ti soddisfa, non ti attrae, non ti richiama, non ti seduce, non ti comporta più ragione di dedicarti.
Che succede?
Succede che il corpo non risponde e la mente gli va dietro e l’umore è neutro.
All’improvviso c’è stanchezza, saturazione, noia, malavoglia, un disporsi verso le cose e le persone … di “controvoglia”.
Perdita di interesse … Punto.
L’alba di una depressione ?
La suprema virtù dello stoico, il quale, ubbidendo alla propria ragione tira i remi in barca giacché ha scoperto che ” è tutto scritto ” ?
( … e sa che tutto – anche senza partecipazione personale – avrebbe la sua ragione di essere e quindi che senso ha lasciarsi influenzare dalle cose così come la realtà ce le propone ).
E tu allora ( ma non sai perché ) ti porti con lentezza, con calma … verso le cose, verso le persone. E se alcuno ti dice “cosa c’è che non va” … Tu rispondi semplicemente ” non lo so “, “niente”.
Perché in verità non ti è chiaro, non lo sai, e non senti il bisogno di concentrarti per rispondere. Quella fatica non la vuoi fare … !
C’è un vuoto dentro di te o forse un “pieno”.
… comunque un dispiacere?
… forse un dolore?
L’indolenza come anche probabile modo di “farsi le condoglianze da sé”, come elaborazione di un lutto in somatizzazione, in … apatia ?
L’indolenza come incapacità di partecipazione sul piano affettivo e incapacità di interesse, anche sul piano intellettivo …?
Forse, perché no, un modo naturale di elaborare, a livello inconscio, un lutto, la perdita di una cosa, di una persona, di un’energia vitale, di una motivazione, di un interesse, di una … partecipazione ?
L’Indolenza come messaggio che ricevo che mi chiede di prendere tempo per rivedere una direzione di vita, per rimetterla in discussione, per anticipare una rinuncia, per valutare comunque diversamente … e di conseguenza prendere le distanze da un impegno, da un coinvolgimento, da una relazione sentimentale?
Di tutto di più.
Ciascuno a modo suo può scoprirsi, trovarsi a riconoscere in quel modo, in quella modalità rallentata, da pausa di riflessione ( che non trova nemmeno elaborazione mentale facile di risposta alla domanda “che mi succede” ) la propria dimensione esistenziale del momento, al presente, nel QUI ed ORA.
Anzi, probabilmente, nemmeno si pone la domanda all’interno di questo modo indolente di procedere …di ritrovarsi a “fare”.
La vita che ci vede in una storia che coinvolge sempre meno… ?
La presa di distanza da una delusione che non vogliamo “vedere” ?
La fame che mi è passata e “figurati se ho voglia di cucinare” ?
( a maggior ragione quando anche sapessi che “debbo” mangiare e però avverto che NON c’è per me Dovere che tenga ? )
E Indolenza può dunque anche essere quando tu “c’hai una cosa da fare”, sai che la devi fare ma non ti va di farla !… e quindi decidi che la metti in cima alla lista delle cose da fare “DOPO” ( … quando sarà: “dopo”… non si sa ).
Perché l’indolenza si può riproporre, può diventare un minimo comune denominatore tra memorie di consapevolezza (o lista delle priorità) e tutto questo caratterizza un quadro d’insieme rispetto al quale spesso ci siamo trovati a “fare i conti”.
Ma indolenza può anche essere un modo per contenere lo stress, una scelta libera e responsabile di portarsi in giro “dondolandosi” e godendosi e respirando – si fa per dire – la vita, anziché perseguitarsi con le cose da fare, rincorrendo quelle che non riusciamo a smaltire.
Ed infine, almeno nel presente, ovvero nel qui ed ora, per certi aspetti potrebbe essere anche una fuga “voluta”: da un tipo di vita, “deliberata” in ragione dell’incalzare della vita. E quindi una scelta, un modo di affrontare la vita con calma, con riflessione, con la decisione di non perseguitarsi appunto a fare cose che “si”, “sono da fare”, ma che altri spesso decidono per noi … e tutto sommato, allora, varrebbe la pena anche di “prendere tempo”.
Ecco gli spunti sono tanti.
Dunque cos’è che succede: quando, dove, perché … anche nella vita di ciascuno di noi qui, stasera.
Raccontiamoci come sempre il vissuto personale di questo STATO EMOZIONALE dell’ INDOLENZA, come siamo abituati a fare in questo nostro “Salotto del Lunedì”.
Per parlare tra noi di quelle emozioni per le quali non abbiamo avuto mai, nella nostra vita, le attenzioni necessarie, le parole giuste, le riflessioni da confrontare ….
( cosa mi succede quando sperimento uno stato emozionale, in che modo si manifesta, come mi interferisce nell’umore, nell’agio o nel disagio della vita di relazione ).
Paradossalmente poi, ed in linea col Tema: quale “indolenza” ha espresso il cosiddetto Sistema nel quale viviamo, non degnando di attenzione e considerazione il mondo emozionale della Persona, per ciascuno tutto da educare?
Per quali interposte persone lo Stato, il Sistema degli Stati, Le Istituzioni tutte hanno fatto segnare vuoti di attenzione e quindi di formazione, abissali, in tema di educazione dei mondi emozionale ed immaginario della Persona ?
Ne parliamo stasera tra noi.
Come sempre abituati a supplire ad un bisogno di ricerca delle risposte a domande cui non sappiamo rispondere e pertanto poste con qualche incertezza:
“Cosa mi succede ?”
“Perché non sono capace di capire e di gestire la mia situazione problematica nella quale la mia emozione sta giocando il suo ruolo in un certo modo ?”
“Perché, se interrogato, rispondo e mi rispondo: niente?”
Bene … siamo qui per recuperare ed imparare a dare le risposte giuste.
Stiamo scaldando i motori di una MISSION che ci porterà in tutto il mondo a
realizzare una ALFABETIZZAZIONE in Tema di
EDUCAZIONE delle EMOZIONI e dei SENTIMENTI
per il tramite di PALESTRE di EDUCAZIONE EMOZIONALE.
AD MAIORA ! !
3 risposte
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