L’ EUFORIA – In SALOTTO Lunedì – 27 novembre ore 21

 

Euforia è quando ci si incontra tra amici per festeggiare qualunque cosa ed all’improvviso, complice un bicchiere di troppo, ci si ritrova a ridere esageratamente e a celebrare la festa in stato di eccitazione, dove ognuno ha modo di uscire in libertà dai propri schemi, complici appunto un bicchiere di vino magari in più.

E tutto questo per una barzelletta che scatena il riso e/o provoca una battuta, in risposta, che fa eccitare ed in qualche modo aumentare il livello di carica emozionale che in quella circostanza si sta condividendo o appunto sperimentando.
O ancora, semplicemente, per una mimica o caricatura proposta … e quel modo di prendere in giro, di scherzare  diventa immediatamente contagioso e moltiplicatore di effetti di ilarità, di carica energetica vitale, di eccitazione … e così via.

Molto più prosaicamente poi Euforia può essere anche quando, nello stesso giorno, ti ritrovi al bar a scoprire che l’Italia ha vinto in Coppa Davis e che la squadra di calcio, del cuore, ha vinto  3 a 1,  che alcune Altre cose ti tornano a sorpresa  in termini di soddisfazione.

Allora scopri che “è una festa”… e ti ritrovi carico di forze, di ritrovata vitalità, di ottimismo, di sensazione di energie positive che si sono sbloccate. All’improvviso   guardi al mondo in termini di piacere, quasi di esaltazione, di forza, di fiducia, di consapevolezza rassicurante di possedere capacità di realizzazione.

Ecco questa energia di vitale eccitazione personale, è pronta per essere portata all’incontro con l’altro e l’altro può uscirne contagiato in ragionevole empatica condivisione.
Ecco: allora si può decidere di festeggiare “insieme”, si può decidere di stappare una bottiglia,  si può avere il pretesto giusto per farsi quel bicchiere di vino in più che può portare ancora una conferma sul piano della eccitazione già sperimentata in partenza.

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Euforia fu per me  il senso di sollievo – ricordo –  di liberazione,  di contentezza, di leggerezza corporea  veramente grandi … al momento del conseguimento della mia laurea, maturata attraverso grandi sacrifici come “lavoratore studente” e  “pendolare fuori sede”.

Il  “110 e lode” diventava un qualcosa di straordinario ! … Una promozione e un regalo per il quale dovevo dire “grazie” soltanto a me stesso.

E qui è tutta la sensazione di una euforia: sintesi di felicità, gioia della conquista, premio, dono, ottimismo, forza, in qualche modo “autostima”, riconoscimento di potere… ( financo esaltazione ! )

Ma anche quando a 26 anni feci il primo volo, il primo viaggio in aereo  “destinazione Milano”  ( con l’incarico di segretario nazionale di una federazione in Confcommercio che si andava ad insediare appunto in quella città che ne ospitava il presidente ) : la stessa  sensazione (quasi di onnipotenza) di chi diventa attore nella propria vita, la stessa parte vista recitare in TV  in certi telefilm: salire la scaletta dell’aereo, borsa “48 ore” in mano, partire per l’avventura !

Euforia come eccitazione d’insieme: sensazione di forza, di conquista, di promozione, di autostima, di grande ottimismo e di grande fiducia nelle proprie capacità !

Un umore incontenibile di piacere !

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La parola  Euforia mi fa pensare subito – da altro canto – ad uno degli aspetti del disturbo bipolare della persona e quindi mi riconduce all’attività professionale,  a quel poco o tanto di esperienze e conoscenze acquisite anche nel corso degli anni di esercizio della professione.

Euforia quindi come momento particolarmente attivo e ottimista e vivace ed estroverso  della persona… che si alterna ad un momento più depressivo,  introverso  e di pessimismo della stessa persona, nell’espressione della sua personalità.

Ma la parola Euforia la trovo anche su qualche giornale quando riporta:  l’euforia dei mercati che fanno segnare momenti di positività nelle loro attività di scambio di Beni e Servizi in ragione di Titoli che salgono o “volano” in Borsa … che chiude in rialzo … ecc.  ed allora mi immagino le persone  che ci lavorano dietro  che si sbracciano eccitate e che fanno festa e battono le mani e si esaltano …( E non ho mai capito per cosa …se poi il giorno dopo… )

Ma in quel momento li vedi tutti entusiasti, ottimisti, particolarmente soddisfatti e contenti  di vedere andare a buon fine le loro risorse professionali.

Potrei leggere dietro questi aspetti accennati – descrittivi di un particolare umore della persona – una certa vivacità ed eccitazione, un certo entusiasmo,  comunque un pensiero positivo che fa esprimere contentezza, un agire della persona che incontra qualche difficoltà a contenersi… anche con presenza di esagerazione nel coinvolgersi e nel coinvolgerti … … quasi contagio: su un terreno emotivo  che se non è dipendenza di natura tossica ( leggi droga ) mostra di caratterizzarsi  per una particolare eccitazione.

La squadra del cuore che ha vinto una partita o un torneo.

Una tifoseria particolarmente eccitata per la contentezza di una vittoria.

E tutti contenti, euforici … magari con l’aggiunta di un bel bicchiere di birra o di vino nel contesto di una ricca cena, o di festoso scorazzare in macchina per celebrare appunto la festa del giorno o dell’anno.

Qui mi immagino una persona che riscopre un’energia interiore e che la mette in campo nella comunicazione con se stesso e  con l’altro.  Ed in questo agire esprime tutta la sua fiducia persa e ritrovata, il suo ottimismo, la sua positività.  E’ una carica energetica che va fuori dall’ordinario ovvero “fuori dai canoni” di come noi ordinariamente fotografiamo il comportamento di quella persona.

Ecco questi sono un po’ gli spunti sui quali mi sono trovato a riflettere, mentre pensavo a questo stato emozionale che possiamo avere ciascuno di noi “subìto”, in qualche momento della nostra vita.

Quando ci siamo trovati finalmente ad ottenere il diploma per il quale abbiamo lavorato e studiato 5 anni …

Quando abbiamo ottenuto una promozione in cui non speravamo più.

Quando  all’improvviso tutto si libera e tutto fa scatenare quella emozione anche repressa, anche contenuta, che a quel punto però si libera, si ritrova ad eccitare,  si ritrova a smuovere – da una monotonia o da un grigiore –  la NOSTRA persona e la illumina di felicità ed eccitazione e soddisfazione … insomma di EUFORIA.

 

 

Euforia e anche quando molto più banalmente ci si incontra in amicizia e ci si ritrova – senza rendersene conto – contenti a sorridere, scherzare e anche ad esagerare nella comunicazione che si fa eccitante … ( un concerto ? … un droga party ?… ) …

E’  l’allegria del piacere di stare insieme, di raccontarsi a gara cose “spinte”, dalle barzellette alle provocazioni per riderci su in condivisione , pur di ritrovarsi – in un certo senso – a vivere quella festa “non prevista” ..  ma che tuttavia è in essere e porta quella felicità, quella eccitazione, quel divertimento, quelle grandi risate che in qualche modo potrebbero – guardate dall’esterno –  non avere  giustificazione e tuttavia ce l’hanno: proprio perché tutto è  “subìto” ( a livello emotivo ) dalle persone “coinvolte”: a 2, …  a 3, …a 4 alla volta, … ed anche di più ! !

 

Ma Euforia anche come stato emozionale di chi si ritrova, nel “gioco” ad esempio, a vincere e continuare a vincere somme importanti, inusuali, inattese.

L’evento a sorpresa  lo trova particolarmente impreparato.  Lo scomporsi in maniera festosa, positiva, ottimistica rende conto di questa emozione.

La persona si trova a sperimentare – e  quindi dover gestire – qualcosa di nuovo: tutta la felicità e la contentezza per una vincita reale, sorprendente,  ricca di emozioni insolite.

E L’euforia diventa la particolare contentezza, il particolare modo di esportare verso l’esterno una gioia incontenibile dentro che, appunto, poi può anche diventare ingestibile.

Tutto questo per approfondire il significato della parola EUFORIA.

per indagarne i significati,  per mettere insieme parametri di definizione di un qualcosa che non abbiamo mai avuto occasione di analizzare e capire; ma che possiamo aver subìto, e che certamente non abbiamo imparato a gestire … la dove invece è Valore perseguire questo “capacità di gestione”, quando siamo alle prese con un qualunque stato emozionale.

Dove l’altro con cui interagiamo chiede magari rispetto per la sua incapacità a coinvolgersi con noi… per il prezzo nevrotico pagato in ragione di inclusioni o esclusioni comunque subìte … PER ESEMPIO.

Allora – come d’abitudine nel nostro SALOTTO del Lunedì – proviamo a scoprire dove nella propria storia ciascuno di noi può ricordare un momento di euforia dovuto ad una sua esperienza personale. Qualcosa che in un momento della propria vita ci ha trovato  particolarmente festosi, contenti, ottimisti, carichi di energia vitale come al confronto con altre volte non c’era mai stato dato sperimentare.

Ecco Proviamo a vedere se tutto questo ci può portare riflessioni che ci arricchiscano di “conoscenza” in ragione delle “esperienze”.

Esperienze che ci possiamo raccontare ed ordinare in forme di conoscenza.

per farcene una nostra capacità di lettura e di arricchimento su questo ennesimo stato emozionale – dell’ EUFORIA – che abbiamo in trattazione stasera.

E lo facciamo con lo spirito di sempre. Di chi sa che rarissimamente nella nostra vita ( per non dire: MAI ) abbiamo avuto occasione di parlare di emozioni, di stati emozionali.

Questo tipo di spazio fatto –  qui nel Salotto – al racconto dell’esperienza di sé, alla riflessione anche sull’esperienza tra noi,  non c’è stato mai proposto come momento di apprendimento, momento di educazione emozionale.

Allora Noi Qui ne abbiamo cominciato a parlare.

Per vedere, poi, dove e come si può in qualche modo diventare capaci di gestire i momenti emozionali della propria Persona.

Stati Emozionali che di fatto noi subiamo da sempre – incapaci come siamo di riconoscerli – e che da sempre, comportandoci ” a casaccio “, a fatica ci hanno visto sopravvissuti.

RIUSCIRANNO  I  NOSTRI  EROI  ?  ?

La   Risposta  è :    –  ” SI ”  –

CON   F I D U C I A    e   F E D E   … I N C R O L L A B I L I   !  !

E …   l ‘ A v v e n t u r a       continua  !

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A D     M A I O R A     !  !

 

 

 

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