L’ ECCITAZIONE – In SALOTTO Lunedì – 16 ottobre ore 21

La parola “eccitazione” (utilizzabile per definire uno stato emozionale affine a quello indicato con la parola “psico-agitazione”) parrebbe ricondurre subito ad un significato di natura più fisiologica o corporea magari di natura sessuale.

l’eccitazione sessuale infatti potrebbe essere la prima associazione a venir fuori perché verosimilmente la più rimossa – per l’esperienza culturale educata – della persona.

Ma c’è una eccitazione più psicologica, quindi più emotiva, ancorché istintuale, che può essere invece considerata, appunto, uno stato emozionale proprio perché riconducibile ad un discorso meno filtrato dalla mente – la quale categorizza e disciplina – e più riducibile ad un corporeo animale (pensiamo ad esempio ad un cane che salta tutto eccitato attorno al padrone) e quindi all’aspetto del “nostro” mondo animale che si infervora, si eccita, appunto, in ragione di una festa paesana o di quartiere, di una partita di calcio per cui La tifoseria si accende in un’aspettativa, in un desiderio, in una rivalsa … comunque in una forma di partecipazione e di condivisione contagiosa (… per esempio).

Posso poi pensare ad un qualcosa di meno culturalmente informato e più di provenienza funzionale.
Ad esempio penso ai meccanismi che riguardano il nostro inconscio: faccio un sogno ed al risveglio “non ricordo” i contenuti del sogno, ma mi posso ritrovare non tanto più o meno fisiologicamente eccitato, quanto moralmente lucido, sveglio, energeticamente pronto ad attivarmi e quindi a darmi un certo “da fare” in termini di attività, energia vitale positiva, buon umore (sempre…per esempio).

Anche nel comune linguaggio ci capita o ci può essere capitato di dire ad una persona: “Datti una calmata” che ti vedo troppo “eccitato”.
Come dire: una persona che si muove più o meno velocemente del suo normale, in maniera energeticamente carica, o comunque con modalità di condivisione, di proposizione che chiede di essere un attimino contenuta, un attimino appunto … disciplinata.

La ragione può essere anche una serata speciale per un concerto, per un evento sociale nel quale o con il quale tu come singolo, o nel tuo gruppo di riferimento, ti trovi piacevolmente coinvolto e nella “attesa” di potertelo vivere sulla pelle.
E può essere l’attesa stessa della visione di un film o quant’altro da vivere, da realizzare.

Ora, dopo tutta questa serie di riflessioni in premessa, riconduciamoci all’esperienza personale.

Quand’è che io mi sono trovato particolarmente eccitato ?
Beh… Quando all’improvviso ho scoperto di avere “vinto un qualcosa” (e non voglio pensare al Gratta e Vinci, ma ci può stare).
Anche quello di avere ricevuto una somma di danaro inaspettata, avere cioè ricevuto un riconoscimento valoriale di natura materiale o morale, una promozione, una approvazione, un qualcosa quindi che rappresenta e porta una novità che incida significativamente nella trasformazione dell’umore della persona che si ritrova con un’energia “ricaricata”.

Ecco, allora penso a me che amo fare foto e che, se un paesaggio improvvisamente mi colpisce, mi ritrovo una forma – “chiamiamola così” – di “eccitazione”, in base alla quale fermo la macchina anche in un punto magari poco protetto e mi contemplo e fotografo la bellezza di un tramonto.

Ora un qualunque insieme di stimoli d’ambiente possono colpirci e tradursi in una reazione … come dire … “straordinaria”.
Come risposta alla qualità degli stimoli ordinari o straordinari si eccita una reazione che subiamo e che comporta un risveglio.
Questo risveglio può ricaricarci anche mentalmente, farci sentire che si muove un’energia, in risposta, di natura “fattiva”.
E quell’ ADGREDIOR – che in latino non significa tanto “aggredire”: quanto attivarsi verso l’ambiente, verso il mondo fatto di persone e di cose che ci circondano – ecco … “questo ritrovarsi attivo” (o attivato) può definirsi in qualche modo ECCITAZIONE.

A voi ora il piacere qui, in questo Salotto, di riscoprire un momento della propria vita, della propria storia, recente o passata, dove questo tipo di eccitazione risponde un pochino all’etichetta con la quale possiamo definire questo stato emozionale – comunque in qualche modo sperimentato, magari anche da bambini – e possiamo raccontarcelo.

Penso al bambino tutto eccitato (che ciascuno è stato) perché si aspetta di aprire i regali … e “non vede l’ora”.

Ecco, in conclusione, questo NON VEDERE L’ORA, questo sentirsi “carico”, espressivo di una curiosità che chiede di essere soddisfatta ( potremmo dire nel Bene e nel Male )… Questo può essere il punto di partenza, una chiave di ricerca con cui ciascuno può recuperare vissuti emozionali e proporli a contributo di conversazione in questo Salotto.

Un salotto nel quale ci incontriamo per parlare di emozioni, ogni volta a Tema … e questa volta sul tema indicato dalla parola “eccitazione”.
Lo facciamo come normalmente non è mai successo di fare da nessuna parte.
Né a Scuola né in Famiglia o comunque non nelle Istituzioni.
Nelle Istituzioni non esiste Educazione delle Emozioni e dei Sentimenti come disciplina scolastica.

Noi lo facciamo qui per recuperare su un vuoto che definisco sempre “abissale”…

Noi non abbiamo pronte le parole per rispondere alla domanda: che emozione provo ora – Che emozione provi ora.
Mentre le abbiamo se ci chiedessero cosa pensiamo, oppure che sensazioni corporee abbiamo
( caldo… freddo … ecc…).

Non le abbiamo pronte Perché non abbiamo un allenamento di natura pedagogica che ci abbia formato su questo Fronte del mondo emozionale (che poi è anche collegato con l’immaginario spesso represso, rimosso e proibito) proprio per una educazione che ci ha voluto deprivare di un certo tipo di linguaggio appropriato ed allenato, … e di capacità per poterci su questo aspetto Meglio comprendere e Meglio capire.

Noi qui lo facciamo.
E lo facciamo
– così come è possibile vedere nelle videoregistrazioni della Sezione il SALOTTO di CLAUDIO, sul sito
emozionimission.it – con l’intento di una prima divulgazione della problematica e poi con una proposta di ALFABETIZZAZIONE che dovrà passare per vere e proprie palestre di educazione emozionale.

A D
M A I O R A ! !

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