Magone è quando ti accorgi che lui o lei o una cosa … cui eri particolarmente legato: non c’è più, è persa per sempre … è andata !
Una storia che si chiude, un qualcosa di inaspettato che finisce.
O magari cambia e noi non siamo minimamente preparati al cambiamento.
L’evento ci blocca il respiro, la parola in gola, la lacrima possibile e magari liberatoria, lo struggimento del cuore, il blocco allo stomaco.
Ma anche quando ti accorgi in positivo che il blocco, le lacrime pronte a venir fuori, sono lacrime di incredibile sorpresa e gioia, imprevedibile regalo della vita: la stanza vuota buia e silente che si illumina di luce, di persone amiche che sapevi altrove e che invece sono lì a cantarti:
” Tanti auguri a te … ! “
Da bambini poteva essere un regalo o una punizione improvvisa a sorprenderti, da grandi un qualunque “qualcosa” che improvvisamente ti “emoziona” , ti blocca il respiro, ci ferma la parola in gola, ci fa sentire un’energia misteriosa che ci coglie in stretta anche al cuore.
L’abbiamo chiamata MAGONE perché forse “sa” di insolita grande magia, questo momento, chissà …
Ancora è Magone quando ti portano al centro di una piazza ( a me successe con la piazza di Todi ) ad occhi chiusi e poi ti dicono “Apri gli occhi” e tu apri gli occhi e ti trovi davanti e poi dietro e poi di lato una visione d’altri tempi, medievali. Lo spettacolo del Duomo, del Palazzo Comunale, di architetture a corredo mozzafiato: emozione incredibile per il dono “inventato” che ricevi !
All’improvviso ti percepisci anche “altro” di quello che sei: qualcosa che va al di là dell’ordinaria immaginazione. La mente, provocata, si deve riprendere.: qualcosa è andato al di là del pensiero ordinario nella sua pre-visione.
Qualcosa che sa di “senza parole”, qualcosa che sa di esperienza suggestiva e spirituale, che trascende tutto ciò che risuona dentro la persona nella sua ordinaria percezione di sensazioni fisiche, di reazioni psichiche ( leggi Emozioni ! ) di sentimenti … che non hai parole per dire, nemmeno se il groppo che ti prende la gola allentasse la presa …
Magone è anche scoprire all’improvviso che hai perso un treno e che il “treno perso” – simbolico e reale – sospende, vede sfumare una serie di desideri, di aspettative, di progetti in cantiere ( magari “da sempre”) che ora devi rimettere in discussione con tutto quello che era in “desiderata attesa”.
Vale per un treno, vale per un aereo, può valere dunque – anche simbolicamente – per la propria esperienza di vita: hai perso un treno e te ne rendi conto e all’improvviso questa cosa ti si registra così: con l’ineluttabile magone.
Magone é quando ti proponi magari di andare a salutare per l’ultima volta un amico o un’amica che non vedi da anni e all’improvviso scopri che non lo puoi più fare: semplicemente non c’è più.
La notizia appresa all’alba, scritta su whatsapp: Claudio, Piero ci ha lasciato ! ( E tu – che ti constava ben altro – rifletti: non è possibile ! ).
E allora vale per la persona, per la cosa a cui tenevi, che “scompare” …
Così come per la cosa, la persona a cui tenevi che “compare”.
Materializzano lo stesso Magone: colorato con i colori dell’arcobaleno: a scelta.
E la scelta non è tanto la tua, quanto quella che “subisci”, per come alla mente importa – e per lei si registra – il significato di ciò che accade.
Per questo ti sorprende il magone: perché ti porta in una realtà di cui non hai esperienza agli atti della tua storia.
ti trovi veramente impreparato a capire e anche a sentire – come la “prima volta” di un terremoto – … potendo poi in seguito certamente fare anche confronti.
Al presente, intanto, il concentrato paralizzante di tutte le energie che compongono la tua persona si rivela in un “blocco”, una estrema sintesi che ti ferma il respiro, ti ferma la parola, ti ferma quasi la naturale e culturale capacità di analizzare il “sentire” … e t’accorgi di essere qualcosa di ” più ” … e lo senti, in coscienza, con commozione.
Il magone come una commozione speciale, particolare. Qualunque sia il collegamento col dispiacere o col piacere della sorpresa di turno.
La lettura di una lettera, ritrovata tra le carte, di un passato amore.
Una dichiarazione d’amore o una proposta di matrimonio che ti scoprono totalmente impreparato perché vanno al di là di ogni tua inesistente aspettativa conscia ma che slatentizza e smuove il desiderio inconscio che ti eri proibito.
E tutto va in blocco per la realizzazione di un desiderio assolutamente non messo in conto: cuore, cervello, gola, stomaco. Difficile schiodarsi da lì.
Magone come esperienza di gioia, di commozione … d’Amore ?
Ecco raccontiamoci qui la nostra esperienza di questo MAGONE.
Ognuno di noi ha qualcosa di ben preciso da recuperare nell’archivio della memoria personale.
può essere ieri, può essere vent’anni fa, può essere una cosa “antica”.
Raccontarcela significa poterne parlare. Potere in questo spazio “dedicato”, raccontare e confrontare EMOZIONI per “CONOSCERE” … e saperne di più !
Ma soprattutto prendere confidenza con qualcosa, del mondo emozionale, che va consapevolmente definito: per farcene una conoscenza “educata”, per una migliore capacità di gestione.
Per farcene un apprendimento come somma delle analisi dei significati validi ed originali per ciascuno.
Ma anche per farcene accoglienza d’amore – se la parola non è esagerata – perché abbiamo tanto bisogno di coglierci in comprensione di cuore per tutto ciò che questo cuore registra e ci fa impressionare.
Per farcene L’ ALFABETIZZAZIONE che PROPONIAMO
e LA MISSION in cui CREDIAMO .
L’ Avventura continua !
AD MAIORA ! !