IL DISPIACERE – In SALOTTO Lunedì – 6 novembre ore 21

Quante volte ci è capitato di dire: “mi dispiace”…

o ancora di dire, di chiedere: Che cos’è che ti fa dispiacere, ti vedo così… dispiaciuto ! (“appunto”).

Ma a volte diciamo anche: questo stato di cose “non mi piace”, questa cosa “non mi piace”, volendo significare che una serie di circostanze o di cose precise non sono come noi desideriamo,  non ci danno tutta quella soddisfazione che ci aspettiamo.

( E magari concludiamo col dire: non mi piace più ! ).

Ecco anche qui “dire: non mi piace questa cosa” …  NON MI PIACE significa ovviamente che sono in contatto con il dispiacere.

Ma può anche essere banalmente Il dispiacere di vedere bruciata una torta per disattenzione, per avere non controllato bene i tempi di lavoro o – sempre in cucina – il dispiacere di avere salato troppo una pietanza che a questo punto è diventata immangiabile.

O ancora situazioni che appunto hanno a che vedere con una frustrazione: Il dispiacere di aver dimenticato una cosa da portare in viaggio ed alla quale ora dobbiamo rinunciare…

il DISPIACERE o il disappunto o l’insoddisfazione o la frustrazione o il fastidio …

Ecco tutta una serie di stati emozionali, collegati , che ci danno l’idea della complessità del mondo emozionale che ci troviamo a subire e che proviamo ( e/o siamo costretti ) a gestire  con l’esperienza “fai da te” … cioè … più o meno ” a casaccio “.

Abbiamo tentato la sorte  con un biglietto “gratta e vinci”, ci dispiace di avere perso. Che facciamo ? ci gestiamo il dispiacere riprovando istintivamente per compensarci con una ennesima illusione ?

Abbiamo perso un treno e con lui tutto un programma ora da rivedere.

Ci dispiace di averlo PERSO perché dovevamo incontrare una persona per chiarire delle incomprensioni: ma non ci siamo riusciti. Ed ora ?  quali altre responsabilità ci dobbiamo mettere “in conto” ?

… quali nostre “resistenze” a livello inconscio hanno “tramato” “contro”… ed ora: ci dispiace ?

Ci dispiace perché magari ci rendiamo conto che ci perdiamo “noi” qualcosa, o ci perde anche l’altra persona qualcosa …  o comunque, alla fine, ci perdiamo tutti e due.

Il dispiacere ci accompagna la vita così come il piacere. Ed ogni interruzione di questo piacere, fosse pure semplicemente “attentato”, ci comporta turbamento e dispiacere.

Sto dormendo tanto bene. Suona la sveglia. So che mi debbo alzare … e che si avvia una giornata anche fatta di attese positive, di soddisfazione, di aspettative che saranno confermate…. E tuttavia stavo dormendo così bene.

È una separazione da una situazione di piacere.  E’ un dis-piacere.

E ci sono tuttavia ben altri dispiaceri che possono essere più sofferti , mentre altre situazioni possono essere con più facilità superate.

E tutto incide nel nostro equilibrio psicologico, emotivo, affettivo … e così via.

Ecco: parliamo di questo stato emozionale del DISPIACERE.

Parliamone tra noi, come sempre ogni lunedì.

Raccontiamoci la nostra esperienza di dispiacere. Il significato che per noi in varie circostanze ha assunto questa parola.

la parola che abbiamo detto, la parola che abbiamo scritto, la parola che abbiamo osservato o consegnato ad altri …

facciamocene un momento di conversazione.

Per poter dire: anche oggi abbiamo parlato di emozioni.

Per scoprire che questo stato emozionale può accompagnarsi alla frustrazione, può accompagnarsi all’impotenza, può accompagnarsi alla rabbia, può accompagnarsi ad una certa insofferenza … come logica conseguenza di qualcosa che, se moltiplicato, se aumentato, può diventare intollerabile … ( …ad esempio ).

Qui ciascuno può raccontare di sé e contestualmente scoprire il significato di una parola che spesso nominiamo ma su cui non siamo abituati a riflettere.

Siamo abituati a parlare … Sì. Per esperienza.

A  riflettere … No. Per mancata conoscenza.

Per una mancata Educazione delle emozioni e dei sentimenti.

Una Educazione Emozionale assente da sempre come disciplina scolastica e di conseguenza in ogni altra Istituzione ( penso alla Chiesa, alla Famiglia ).

Su questo vuoto di formazione che si può definire abissale

– e che riguarda tutte le Genti del Mondo –

Noi proponiamo una ALFABETIZZAZIONE

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