Epifania: I vissuti del Dono – da “piccoli” a “grandi”: Emozioni e Sentimenti a confronto -Lunedì 6 gennaio 2025 – ore 21

 

La Befana: parola ed immagini cariche di suggestione che hanno accompagnato il tempo nel quale il vissuto del dono ha preso le forme più varie … e la compagnia di emozioni e sentimenti, ricchi e contraddittori, hanno segnato la storia personale di ciascuno.

Quanta attesa – ricordo da piccolo – per il mistero del “giorno”.

Quanto desiderio di sapere che cosa ci portasse la Befana, cosa metteva dentro la calza, cosa avrebbe messo … ( …minacciavano i genitori: anche “carbone” ! ) … accanto a cioccolatini e caramelle e torroni e quant’altro … Avvolti da carte e colori )

Gli umori erano vari a seconda di come e di quanti ( nei vari contesti e costumi e persone: genitori, familiari, parenti ed anche amici ), raccolti attorno al giorno, celebravano momenti di attesa e di festa.

E Quante emozioni, quanti sentimenti abbiamo attraversato e abbiamo registrato e portiamo, rimossi profondamente, nel nostro inconscio. Tanti “fantasmi” pronti a liberarsi ed a slatentizzarsi nel presente … a seconda: non tanto “dell’oggi”, del giorno di Festa, da “grandi” … quanto piuttosto a caratterizzare e qualificare ogni tipo di “attesa di un dono” nell’arco degli anni: da quello del compleanno a quello della “promozione” – finito l’anno scolastico – a Scuola, … a quello semplicemente “promesso” in cambio di un “Se fai il bravo” (“Se fai il buono”, “Se fai il bello”…) … per farti diventare bambino “modello”: che in ragione di questo sviluppa poi “l’ Ideale dell’io, … persecutorio”… come struttura psichica, a farsene ispirazione e spesso  condanna e nevrosi.

Sì perché tutto poi gioca e si coinvolge in un discorso complesso, che ruota attorno a quella esperienza antica, e che si è  “in ciascuno” venuta caratterizzando a seconda di come i vissuti – anche amplificati dalle aspettative – sono stati caratterizzati, con ripetizioni nel tempo, da Frustrazioni e Dispiaceri ovvero Eccitazioni e Piaceri !

E tutto questo soltanto con riferimento al “piano reattivo psichico” – e quindi emotivo – mentre, sul “piano sentimentale”, Accettazione e Rifiuto hanno caratterizzato il tempo della riflessione: in Contentezza o Delusione … rieccitando, perché no, a volte anche Frustrazione e Mortificazione … per l’attesa che, in diverso modo, la realtà poi provvede a confermare o disdire.

Con Quali sensazioni, con Quali emozioni, con Quali sentimenti possiamo rivisitare i ricordi, oggi … con il distacco della persona grande … ! ? ( che porta però “dentro” il bambino di un tempo, con i ricordi della persona “piccola” che era e “sentiva”, e “rifletteva”… per farsi di “tutto” … una ragione ! ).

Lì, da bambini, Ognuno di noi ha, con regolari cadenze, visto compiersi un rito, da porre a confronto dentro di sé: ogni anno a confronto col precedente,  ed ogni ricorrenza “a confronto” … ed ognuno di noi ha cresciuto e registrato  un’esperienza ( che si riproponeva ogni volta: “agita” o “subìta” ) a incorniciare il vissuto del Dono come memoria, come Valore.

Valore come proprio modo di dare importanza a quella esperienza: atteggiamenti, modalità di porsi, di coinvolgersi, di viversi In momenti diversi la rivisitazione, la riproposizione di tempi e di modi… L’intera esperienza del mondo immaginario ed emozionale connesso.

” Che cosa ti ha portato la befana ? “

Questa domanda ci si ripropone, nel ricordo – collegato agli anni dell’infanzia, all’esperienza dell’Epifania – nel ricordo di quel giorno così atteso e così destinato, in linea di massima, ad essere vissuto con la soddisfazione del regalo, dei regali …

Nel merito, purtroppo, la mia memoria vede cancellati quasi in toto i ricordi dell’infanzia ed ovvio, tra questi, la festa della “Befana”.

Forse perché l’ambiente povero nel quale la mia famiglia ha vissuto non consentiva di andare al di là di una Calza piena di cioccolatini e caramelle … e colori … e della sua forma standard più o meno facilmente dimenticata nella routine del tempo.

Là dove ricordo che la calza, nel tempo, diventava poi semplicemente il “pacchetto” regalo, piccolo, grande o addirittura, più avanti negli anni ( la preadolescenza ) il “dono misterioso”: perché “non più sotto l’albero”, o presepe, ma tenuto nascosto … perché meno gratuito e magari più funzionale a bisogni familiari, come poteva essere un triciclo, poi una bicicletta, poi un motorino.

Il tutto legato al potenziale di spesa e di risorse che i genitori potevano avere al riguardo ed in vario calcolo disporre. 

Io ( e con me mio fratello, di undici mesi più piccolo, che penso di includere in quanto sto per dire ) ricordo di avere preso le distanze da questa ricorrenza e ad un certo punto non me la sono più trovata scritta “dentro” come qualcosa da ricordare …

… e forse ho semplicemente “cancellato”: perché le varie esperienze di feste e di doni  – che si venivano vivendo in famiglia – accadevano in un clima che purtroppo era prevalentemente vissuto tra dinamiche che riflettevano uno stato di incomprensione e di conflitto ( anche litigio ) tra i miei genitori e quindi uno “stato di cose” che toglieva alla recita “rituale” il valore dell’armonia, del piacere, della condivisione gradita.

Quei vissuti – nei tempi delle Feste – erano più o meno condizionati, appunto, dagli umori d’ambiente che si respirava in famiglia … e questo “ricorreva”… a prescindere dal tipo di festa.

Si potrebbe anzi dire ricorreva ogni Santa Domenica, per la quale: noi figli “dovevamo” andare a “messa”, e mamma e papà un po’ meno, bontà loro.

Certo è che personalmente ho imparato – e posso dire “serenamente”, col senno di poi – l’importanza, negli anni, di come il PRIMO DONO, come  VALORE, sia quello di essere TU STESSO il dono, se, CON LA PRESENZA CHE PORTI, testimoni armonia e pace …

SEI TU IL DONO, NON IL REGALO CHE PORTI DI “BENE” COMPRATO AL MERCATO.

Tant’è che tuttora non sono motivato o richiamato a correre a fare regali … ma mi sono ricondotto a ridurli all’essenziale ovvero regali “autenticamente” sentiti: NON come atto dovuto ma – come amo dire – come “atto piaciuto”.

“Essenziale” che non vede coincidere nel giorno della festa (dell’Epifania) l’occasione di fare dei doni … quanto piuttosto spalmare su altri momenti dell’anno quello che può essere un bisogno da sostenere con un acquisto ed un Dono che rappresenti non tanto il piacere del superfluo, quando il valore della cosa utile cui legare il piacere di chi dà e chi riceve.

Questi accenni per dire di come sia pensabile porre a confronto tra noi i vissuti e quindi le emozioni ed i sentimenti – che abbiamo imparato a declinare con chiarezza di distinzione – nel qualificare questi vissuti. 

Ed allora il compito sia quello, ancora una volta, di raccogliere le esperienze che, nel ricordo di ciascuno e dall’archivio della memoria, sono a disposizione per essere proposte … e farcene, quindi, un racconto che possa consentire confronti, che possa consentire rivisitazioni, che possa favorire la contestuale comunicazione di emozioni e sentimenti. Emozioni e Sentimenti per i quali tanto ci siamo venuti spendendo e raccogliendo in testimonianze e conoscenze … per farcene un “sapere ordinato”, meno confuso ed anche più ricco, in qualche modo, di sintesi pedagogico esperienziali da proporre in riflessione, ciascuno per sé … e poi da portare a condivisione e confronto … ( magari in questo Salotto ).

Mettere l’uno accanto all’altro – ancora una volta ed insieme – i racconti delle nostre esperienze e caratterizzarle con tutto ciò che di emotivo e sentimentale, ad essi “racconti”, si accompagna.

La nostra storia può così diventare il Dono di Oggi e la Sfida di Domani:

il Dono di “oggi” perché ci consente ancora una volta di realizzare, “in Salotto”, una Conoscenza delle esperienze esistenziali “arricchita” di Titolo, di intestazione ( per un “argomento di lezione” – Potremmo dire – quasi tornassimo sui banchi di scuola ) … Quasi fosse il Titolo del tema proposto a Scuola, per il compito in classe del giorno,  e Noi doverne elaborare lo svolgimento: con minore obbligo e più libertà di partecipazione … che non su quei banchi di Scuola dove subivamo la costrizione del dover “fare” … quello svolgimento.

Rappresenti questo, oggi, il Dono per la nostra Epifania.

Laddove la Sfida, invece, per il domani, abbia a riguardare i modi con cui andremo a DONARE tutto ciò che abbiamo messo insieme come Formazione – e come Istruzione – per condividere una Proposta di “Modo” di “diversamente educarci e diversamente educare”.

Dono per tutti coloro che , incuriositi dalle Palestre, vorranno affrontare la complessità del proprio mondo emozionale e sentimentale per farsene dotazione di conoscenza e Know How di gestione, obiettivi per i quali  la sfida della Alfabetizzazione Personale e poi della divulgazione, di quella ALFABETIZZAZIONE, ovunque possibile, nel sociale… è e resta aperta.

 Tutto quanto espresso ci ricorda … ci riassume, il compito che attende alcuni di Noi già prenotati per contribuire alla Mission in veste di Istruttori di Palestre.

Inteso che a nessuno è preclusa la via di realizzare, in palestra, l’esperienza del metodo con cui andare a “recuperare” su quel vuoto abissale di formazione che ci vede “impreparati” da sempre. Impreparati a saper rispondere alla semplice domanda: “Che emozione provo” … ed apprendere – in “alfabetizzazione personale”- come saper distinguere l’emozione dal sentimento per farsene diversamente responsabili: tanto nel subire l’emotivo come nell’amministrare, in libertà e responsabilità, la dimensione del “sentire mentale” accanto e dopo quella del “sentire emozionale”.

Perché – Come è giusto ripetere e lasciarlo scritto qui, nell’articolo di apertura dei lavori – saper riconoscere l’emozione, le singole emozioni che proviamo, nel caos che subiamo a livello di tutta la persona quando il mondo emozionale ci assale … e sorprende e costringe a subire …

… E sapere (a livello personale) collegare le sensazioni del corpo alle reazioni psichiche ( proprie della sfera  emotiva ) e saper riconoscere come vissuto organismico della propria persona l’insieme di questi “sentire” che si registrano in risposta alle provocazioni di ambiente dovute alle percezioni sensoriali …

… E “sapere” poi distinguere “del proprio sentire” ciò che risuona come  elaborazione della mente, la quale ne fa, di quel sentire, la dimensione del “sentire mentale” ovvero la dimensione “sentimentale” …Per consentire di fotografare, mappare, definire … e di conseguenza potere ( con una acquisizione di capacità ) GESTIRE  i dati della conoscenza della propria persona ( nosce te ipsum ) e farsene azione libera e responsabile, diversamente provveduta ed “orientata” in relazione al mondo delle persone e delle cose (dove ogni tipo di posizione personale è “sentimentale” ” per definizione “) . . .

SAPERSENE FARE , DI TUTTO QUESTO, CONSAPEVOLEZZA COSCIENTE : E’ la vera SFIDA che ci aspetta … per andarci a vivere la propria storia quotidiana come Persone “diversamente capaci” di poter anche aiutare noi stessi e l’Altro … nel farci, tra tutti, meglio compresi e meglio amati.

La Vera Sfida sta qui : nel poterci riconoscere in un’azione dove il Vero Dono è l’ Amore che mettiamo: come proposito di costruire verità, partendo dall’analisi delle proprie verità, per portarle al confronto con l’altro, in Dono di verità.

Dono di Ben essere, Ben condividere, Ben agire come contributo di AGIO nella nostra condizione umana di relazione nel sociale.

Questo è l’obiettivo delle conquiste personali – qui acquisite come didattiche – che ci vedano attivi nel ruolo di chi le va a mettere in campo  all’interno della propria vita di relazione: come modello di comportamento per l’amico, il compagno, come genitore in famiglia, come collega sul posto di lavoro.

E questo è l’OBIETTIVO delle NOSTRE PALESTRE : realizzare il dono di uno spazio opportunamente fruibile e funzionale per chiunque volesse colmare – con esercitazioni “ad hoc” – il proprio personale vuoto di formazione che ora sappiamo.

La  PALESTRA  nella . . .  “Palestra della Vita” !

Ispiri questo proposito la propria Epifania: ogni giorno !  ! 

Così come può essere Natale ogni giorno, ogni giorno possa essere occasione di Dono: di verità e di aiuto … “di” e “per” ogni tipo di comprensione.

Abbiamo gli strumenti per qualificare l’Azione della propria persona per le vie del mondo  !

 

             A D    M A I O R A    !   !

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